Philip Morris: in Italia il cuore della trasformazione

Lo stabilimento della Philip Morris a Bologna
Lo stabilimento della Philip Morris a Bologna

MILANO. – Philip Morris guarda al futuro puntando sui prodotti di nuova generazione ed il fulcro della trasformazione è rappresentato da Iqos, il dispositivo che scalda delle ‘ricariche’ di tabacco senza arrivare alla combustione. La multinazionale ha avviato anche un profondo processo di riconversione degli stabilimenti e l’Italia rappresenta il “cuore della trasformazione” con l’insediamento produttivo di Crespellano (Bologna).

Le strategie sui prodotti di nuova generazione sono stati illustrati a Milano dall’amministratore delegato di Philip Morris Italia, Eugenio Sidoli, in occasione della presentazione nazionale di Iqos 3. Nel mondo sono circa 6 milioni i fumatori che hanno abbandonato la sigaretta tradizionale per passare a Iqos. Tra i Paesi con i maggiori consumatori, oltre all’Italia, ci sono il Giappone (16%), Corea (8,3%) e Grecia (4%). Negli ultimi dieci anni sono stati spesi oltre 4,5 miliardi di dollari per la ricerca, lo sviluppo e la commercializzazione del nuovo dispositivo.

Gli effetti dell’investimento stanno portando frutti positivi sui conti. Nel 2017 oltre il 13% del fatturato di Philip Morris è stato generato “da prodotti innovativi – ha detto Sidoli – con il tabacco riscaldato e non più combusto. In valore assoluto parliamo di 3,7 miliardi sul fatturato dell’azienda”. In Italia i numeri sono “più piccoli – ha aggiunto – ma si tratta di un Paese molto avanzato nella trasformazione. La prospettiva è quella di raddoppiare i numeri per il prossimo anno”. Lo stabilimento di Crespellano ha visto un investimento di oltre 1 miliardo di euro e la creazione di oltre 1.200 posti di lavoro. Si tratta di un “investimento gigantesco – ha concluso – che guarda al futuro”.

(di Massimo Lapenda/ANSA)

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