Per Basilica di Norcia volto antico con anima moderna

Basilica di Norcia: la ricostruzione dopo il terremoto.
Basilica di Norcia: la ricostruzione dopo il terremoto.

NORCIA (PERUGIA). – La Basilica di San Benedetto, a Norcia, avrà un volto antico e un’anima moderna. Sarà ricostruita così come era prima che la forte scossa del 30 ottobre di due anni fa la riducesse a un cumulo di macerie, risparmiando solo la facciata, ma nelle viscere delle sue strutture dovrà esserci il meglio delle tecniche e dei materiali contemporanei, così da garantire la massima sicurezza in chiave antisismica.

A stabilirlo sono le linee di indirizzo individuate della commissione ministeriale, presieduta dal professore Antonio Paolucci, che saranno propedeutiche al concorso internazionale di progettazione della ricostruzione della “casa” del santo patrono d’Europa. Linee guida che non sono state ancora pubblicate, ma che la soprintendente alle Belle arti dell’Umbria, Marica Mercalli, spiega all’ANSA. Illustrando così la filosofia di fondo sulla quale si dovranno basare i professionisti che vorranno cimentarsi nel concorso.

“La Basilica verrà ricostruita sulla fisionomia originaria e quindi l’aspetto estetico sarà esattamente così come era prima del terremoto” dice Mercalli. “Nella ricostruzione – aggiunge – ci sarà invece molta modernità ma riguarderà, appunto, l’uso dei materiali e le tecniche di costruzione e consolidamento delle strutture, in modo da garantire la massima stabilità dell’edificio anche in caso di nuovi episodi calamitosi”.

Estetica originaria vuole dire anche ricostruzione “fedele” del Portico delle misure e del campanile. A garantire che la Basilica di Benedetto tornerà, nell’immagine, quella di un tempo ci sono tonnellate di reperti che sono stati recuperati e altri lo saranno nei prossimi mesi. “Sarà eseguito un lavoro di reintegrazione tra ciò che è rimasto intatto e ciò che dovrà essere completamente rifatto”, sottolinea la soprintendente.

Che però avverte: “prima di entrare nel dettaglio della ricostruzione occorrerà attendere lo svuotamento completo delle macerie”. “Questo – dice – permetterà di avere un quadro complessivo dello stato globale di ciò che resta della Basilica, per poi procedere con il concorso internazionale”.

Al momento la rimozione dei detriti, all’interno di quella che era la chiesa, ha interessato solamente un terzo della struttura. “Il resto contiamo di completarlo entro l’estate 2019 – spiega Mercalli – e questo perché sarà necessario procedere a un nuovo bando di gara per proseguire nell’intervento di svuotamento e completa messa in sicurezza della Basilica”.

Nell’opera di ricostruzione, dice ancora Mercalli, “riutilizzeremo tutti i materiali che recupereremo”. “Così che – aggiunge – il volto della Basilica sarà quello di sempre, ma con un’anima molto più stabile e sicura”.

(di Gianluigi Basilietti/ANSA)