Ucciso 30 anni fa: disposti nuovi esami per amplificare Dna

(ANSA) – FERRARA, 14 NOV – Ancora sviluppi investigativi sul caso dell’omicidio di Willy Branchi, senza una verità da 30 anni. La procura di Ferrara ha disposto nuovi accertamenti medico-legali alla ricerca del Dna, sulla salma del giovane ucciso a 18 anni, nel 1988, a Goro. Il pm Andrea Maggioni ha incaricato il dottor Matteo Fabbri, esperto di genetica, di cercare nuove tracce. A seguito delle nuove metodologie e dei nuovi kit a disposizione per l’amplificazione del Dna, sviluppati negli ultimi tre anni, il genetista dovrà di fatto continuare l’attività tecnica iniziata nel 2015, a seguito della riesumazione del corpo, per cercare nei campioni prelevati, in particolare nei margini delle unghie, tracce di altre persone. Già negli esami di tre anni furono infatti trovate tracce che erano state parzialmente isolate e di cui oggi si tenta la completa ricostruzione, tramite l’amplificazione per avere certezza di isolare un Dna definito. La famiglia Branchi ha nominato come proprio consulente il medico legale Lorenzo Marinelli. Il legale che assiste i familiari, l’avvocato Simone Bianchi, spiega che “una volta che dovesse essere individuato il Dna di terze persone questo dovrà essere comparato con quello di altri soggetti che sono già stati individuati”. L’avvocato sottolinea che, ad esempio, “rispetto al caso di Yara Gambirasio (dove vennero analizzati i Dna di centinaia di persone, ndr) si tratterebbe sicuramente di un campionamento molto più ristretto, essendo state ben ricostruite dagli inquirenti, in questi anni di indagine, le ultime ore di vita del povero Willy Branchi”. (ANSA).