Cambia il Padre Nostro: “Non abbandonarci alla tentazione”

Particolare della creazione dell'uomo di Michelangelo nella Cappella Sistina. Padre
Cambia il Padre Nostro: "Non abbandonarci alla tentazione"

ROMA. – E’ la preghiera più famosa del mondo e anche la più cara ai cristiani perché ‘dettata’ dallo stesso Gesù, come riportano i Vangeli. Cambia il Padre Nostro. Nella traduzione del Messale, approvata dall’assemblea generale della Conferenza episcopale italiana, la nuova versione modifica un versetto finale: “non ci indurre in tentazione” diventa “non abbandonarci alla tentazione”.

Una modifica incoraggiata dallo stesso Papa Francesco perché non trovava consona quella traduzione che era stata adottata: Dio “non induce in tentazione” aveva rimarcato facendo notare che per quel versetto specifico non era stata fatta “una buona traduzione”. I vescovi francesi avevano fatto da apripista adottando una nuova tradizione nei mesi scorsi.

“Non è solo una questione di traduzione ma è un passo avanti nel Concilio”, ha sottolineato il Presidente Cei, il card. Gualtiero Bassetti nella conferenza stampa oggi in Vaticano. Quanto ai tempi per l’entrata in vigore della novità, “i primi a chiederlo sono stati i vescovi”, ha rivelato. “Prima è necessario che otteniamo la ‘confirmatio’ della Santa Sede, poi si potrà utilizzare, con la pubblicazione della nuova traduzione del Messale romano”.

Ma prevedibilmente questi tempi non saranno troppo lunghi e, chi vorrà potrà anche cominciare a recitare il nuovo Padre Nostro ‘italiano’ da subito, dalla messa di domenica, è stato fatto intendere. Nuova versione anche per il ‘Gloria’ che si recita all’inizio della messa: il versetto “pace in terra agli uomini di buona volontà” verrà sostituito con “pace in terra agli uomini amati dal Signore”, che è poi la versione più vicina a quella del Vangelo, nel passo relativo all’annuncio degli angeli alla nascita di Gesù.

Tra le novità strettamente ecclesiali dell’assemblea Cei anche la costituzione di due nuovi santi patroni: San Leopoldo Mandic, che sarà il protettore dei malati oncologici, e Santa Rosa da Viterbo, eletta patrona della gioventù francescana d’Italia. Ma anche in questo caso, avverte la conferenza dei vescovi italiani, occorre attendere “la conferma della Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti”.

(di Manuela Tulli/ANSA)

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