Gas: finiti i lavori della TurkStream. Putin: “Assicura energia all’Ue”

Recep Tayyip Erdogan e Vladimir Putin si stringono la mano all'inaugurazione del gasdotto TurkStream.
Recep Tayyip Erdogan e Vladimir Putin si stringono la mano all'inaugurazione del gasdotto TurkStream. Immagine d'archivio.

MOSCA. – Il tratto sottomarino del TurkStream è stato ufficialmente completato. Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan si sono incontrati a Istanbul per assistere in videoconferenza alla fine dei lavori. Alla realizzazione di tutto il gasdotto mancano ancora 180 chilometri via terra, ma ormai il grosso è fatto e il leader del Cremlino ha salutato con entusiasmo il nuovo progetto, con cui spera di raggiungere anche l’Europa meridionale aggirando l’Ucraina: il TurkStream – ha detto – “diverrà un elemento importante per garantire la sicurezza energetica europea”.

Esattamente il contrario di quello che pensano gli Stati Uniti, da cui il Cremlino non esclude che arrivino sanzioni contro il gasdotto. Gli Usa – ha affermato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov – “hanno applicato tali misure in modo così ampio che nessuno è al sicuro”.

L’anno scorso circa il 37% del metano importato dall’Europa proveniva dalla Russia, che usa il gas come strumento di pressione politica. Gli Stati Uniti si dicono preoccupati dalla dipendenza energetica del Vecchio Continente dal Cremlino, ma allo stesso tempo mirano a vendere in Europa il proprio gas liquido.

Ecco perché Trump minaccia da tempo sanzioni contro il Nord Stream 2, che dal prossimo anno farà raddoppiare fino a 110 miliardi di metri cubi il flusso del metano russo che arriva in Germania passando sotto le acque del Baltico. Nord Stream e Nord Stream 2 compongono la rotta settentrionale del gas russo verso l’Europa.

La rotta meridionale potrebbe essere rappresentata proprio dal TurkStream. Almeno nelle intenzioni di Mosca e Ankara. Il metanodotto attraversa il Mar Nero per 930 chilometri e dovrebbe portare in Turchia fino a 31,5 miliardi di metri cubi di gas l’anno. Un eventuale prolungamento verso l’Europa potrebbe raggiungere la Grecia e poi l’Italia, oppure passare da Bulgaria, Serbia, Ungheria e Austria.

Per l’Europa meridionale però c’è un progetto che fa concorrenza al TurkStream: la Tap, che dovrebbe portare in Puglia il metano azero estratto nel Mar Caspio diversificando le fonti di approvvigionamento dell’Unione europea. Con il TurkStream la Russia rafforza però anche i legami con la Turchia, già ampiamente migliorati negli ultimi anni, e aumenta la propria quota di mercato nel mercato energetico turco. La domanda di gas della Turchia l’anno scorso ha raggiunto i 53,6 miliardi di metri cubi. Mosca ne ha venduti ad Ankara 29 miliardi attraverso il Blue Stream e il metanodotto transbalcanico.

(di Giuseppe Agliastro/ANSA)

Lascia un commento