Aula Montecitorio, cent’anni di storia e cultura

Francobollo commemorativo dei cento anni della Camera dei Deputati. Montecitorio
Sono passati esattamente 100 anni dalla seduta della Camera dei Deputati che il 20 novembre 1918 (a pochi giorni dalla fine della prima guerra mondiale) inaugurò la nuova aula di Montecitorio realizzata dall'architetto Ernesto Basile. Proprio in coincidenza con la ricorrenza centenaria è stato emesso un foglietto che racchiude un francobollo celebrativo, il quale reca la lettera ''B'', indicativa della tariffa della posta ordinaria per il territorio nazionale, 20 novembre 2018. La vignetta e il foglietto contengono appunto un'immagine dell'emiciclo dell'aula. ANSA/ UFFICIO STAMPA

ROMA. – Un cuore pulsante di memoria, storia e attualità, ma soprattutto un luogo in cui arte e bellezza hanno un valore politico, per rappresentare l’identità di un Paese intero e proteggere il bene fragile e irrinunciabile della democrazia: è un viaggio nelle radici della nostra Repubblica il documentario “L’Aula di Montecitorio. Un Secolo tra Arte e Storia”, prodotto da Sky Arte e realizzato da Tiwi, in onda in prima visione su Sky Arte sabato 24 novembre alle 21.15.

Presentato a Roma alla presenza del presidente della Camera Roberto Fico nel giorno delle celebrazioni dei 100 anni dell’Aula, il documentario rivela con immagini suggestive la nascita dell’emiciclo progettato dall’architetto palermitano Ernesto Basile e inaugurato il 20 novembre 1918.

Nel racconto, che procede anche attraverso una serie di contributi di storici e critici dell’arte, architetti, artisti e rappresentanti delle istituzioni, grande spazio è dato alla storia dell’edificio che ospita l’Aula, Palazzo Montecitorio, il cui progetto originale, tra antico e moderno, si deve alla genialità di Gian Lorenzo Bernini.

E proprio la ricerca di un equilibrio perfetto tra l’eredità del barocco romano, di cui era emblema Bernini, la grande tradizione della classicità e l’Art Nouveau, nata da ideali europei e contemporanei, è l’obiettivo di Basile, maestro del Liberty che punta a ottenere un luogo fatto di bellezza ma anche di simboli, in cui pensiero e realizzazione si fondono armoniosamente.

Un risultato raggiunto pienamente, come rivelano fin nei minimi dettagli le immagini in 4k (molte girate con un drone): nell’Aula infatti il progetto architettonico si integra con l’arredamento e con le decorazioni pittoriche e scultoree scelte con cura da Basile e realizzate da artisti di prima grandezza.

Un’armonia di certo non fine a se stessa, che assume un valore politico e diviene simbolo di democrazia e giustizia sociale: lo si vede per esempio nel fregio di Aristide Sartorio, che è protagonista dell’emiciclo e che abbraccia l’intera Aula, con l’Italia rappresentata da una giovane donna dall’espressione serena, alle cui spalle c’è un disco di luce che preannuncia un futuro radioso.

O nell’altorilievo bronzeo di Davide Calandra che racconta in modo epico il contributo della monarchia Sabauda alla storia d’Italia, o ancora nel celebre Transatlantico, detto anche “corridoio dei passi perduti”, il luogo in cui ci si scambiano opinioni e nascono progetti, il cui nome deriva dal soffitto a cassettoni con i lampadari tipici proprio delle navi transatlantiche.

Come sottolinea il documentario, tutto nel Palazzo – dalle aule ai saloni, dal cortile d’onore ai corridoi, e poi arazzi, dipinti e statue – contribuisce a veicolare l’identità nazionale, l’immagine di un’Italia giovane, che dal passato è traghettata verso il futuro. “E’ un onore essere presidente della Camera nei 100 anni dell’Aula. Non dobbiamo mai dare niente per scontato, né la pace né la democrazia né i valori su cui poggia la Repubblica: tutto quello che abbiamo è stato costruito con fatica”, afferma Roberto Fico.

“Nella democrazia riusciamo a tutelare i deboli, chi è in difficoltà, chi è nelle periferie: ma una democrazia può dirsi completa quando tutti hanno una possibilità di scelta”. “Abbiamo realizzato questo documentario per far comprendere la storia meravigliosa che c’è dietro questa Aula, il luogo che è cuore della democrazia”, prosegue Andrea Zappia, ad di Sky Italia. “Cerchiamo di essere un fattore positivo per l’Italia e Sky è un’azienda profondamente italiana che sperimentando e innovando anche con contenuti come questo, valorizza la ricchezza e l’unicità del Paese”.

(di Marzia Apice/ANSA)