La Camera celebra cent’anni, protesta FdI che lascia l’Aula

La cerimonia per il centenario dell'Aula della Camera dei deputati, Roma, 20 novembre 2018
La cerimonia per il centenario dell'Aula della Camera dei deputati, Roma, 20 novembre 2018 . ANSA/ETTORE FERRARI

ROMA. – Cent’anni alle spalle e, all’ orizzonte, la missione di non dare mai per scontata la democrazia. L’aula della Camera, costruita in dieci anni dall’architetto liberty Ernesto Basile, festeggia un secolo di vita ed è il ‘suo’ presidente Roberto Fico, eletto in Parlamento con un movimento che voleva aprirlo “come una scatoletta di tonno”, a ricordarne la centralità. Accanto a lui, il capo dello Stato Sergio Mattarella che ha vicino il predecessore Giorgio Napolitano. Assente giustificata la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, in missione a Londra.

Con il vestito buono dei tricolori e l’emiciclo al completo, Montecitorio fa festa ricordando l’inaugurazione del 20 novembre 1918, appena finita la prima guerra mondiale. Ma alla festa non mancano i “guastatori”. E’ così secondo Fratelli d’Italia che denunciano una cerimonia “faziosa” voluta dall'”antipatriottico Fico”, con omissioni su foibe, responsabilità di comunisti e Brigate rosse. Perciò alcuni parlamentari lasciano l’emiciclo. Ed è così per Forza Italia, arrabbiata perché sono stati cancellati i governi Berlusconi dal documentario Rai sui momenti più significativi a Montecitorio proiettato in Aula. Sminuisce il padrone di casa: “Un bel giorno, una bella commemorazione, tutto tranquillo”, replica Fico più tardi.

Nella “casa degli italiani” come l’ha chiamata il presidente della Camera, il clima è da festa. Tra rigore e un filo di emozione. Lo sottolineano gli applausi, una decina, e il primo va al presidente della Repubblica. Gli altri sono per Giacomo Matteotti e il suo ultimo discorso parlamentare del ’24 in cui denunciò i brogli; per Aldo Moro; per l’elezione di Nilde Iotti prima donna alla guida della Camera; per la notizia della strage di Capaci che gelò l’Aula in diretta. Uno brevissimo (rimasto anonimo) si è sentito quando è stata citata la Camera dei fasci e delle corporazioni.

Oggi il Parlamento “è il luogo in cui trova espressione la sovranità popolare. Il luogo dove costruire il futuro”, rivendica Fico, che indica nella centralità e trasparenza del Palazzo “la chiave per ridurre il senso di distanza e la crisi di fiducia dei cittadini verso la politica”. Fino alle parole pronunciate a braccio: “Celebrazioni così servono a non dimenticare, a non dare mai niente per scontato. La democrazia non è scontata” e al monito ecumenico: “Tutti insieme ogni giorno dobbiamo lottare per cercare di mantenere forte e salda la democrazia, che non è mai scontata”.

Resta l’amarezza nel partito di Giorgia Meloni. “L’orribile mortificazione della vittoria italiana nella prima guerra mondiale è stata vergognosa”, tuona il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli riferendosi soprattutto agli interventi degli storici Alessandro Barbero e Simona Colarizi e ai ‘buchi’ nel documentario Rai. Si accoda il partito di Berlusconi che difende il ‘suo’ presidente, cancellato dai momenti clou della vita parlamentare con una “grave omissione” per la quale si chiede conto a Fico.

(di Michela Suglia/ANSA)

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