Gli statali si ammalano di meno, cala il divario con i privati

Dipendenti ministeriali varcano i tornelli d'ingresso a Roma in una foto d'archivio. Statali
Dipendenti ministeriali varcano i tornelli d'ingresso a Roma in una foto d'archivio. ANSA / MAURIZIO BRAMBATTI

ROMA. – Si riduce il divario tra i giorni di malattia chiesti in media dai lavoratori pubblici e quelli privati: a un anno dall’entrata in vigore del Polo Unico sulle visite fiscali che assegna da settembre 2017 all’Inps la competenza esclusiva sulle visite di controllo anche per l’81% dei lavoratori pubblici si assiste a un calo consistente dei giorni di malattia chiesti dai travet (-7,3%) mentre aumentano quelli chiesti dai dipendenti privati (+4,9%).

Anche se si osserva un calo delle visite di controllo rispetto al trimestre precedente (83.000 contro le 102.000 del periodo giugno agosto) si continua ad assistere a un effetto deterrenza da possibile visita fiscale. Tra luglio e settembre i travet (2,8 milioni a fronte di 10,9 milioni di privati assicurati gestiti dal Polo Unico) hanno avuto 4,4 milioni di giorni di malattia (-7,3%) con 702.280 certificati (-3,1%) mentre i lavoratori privati registrano un aumento sia dei giorni di malattia (16,6 milioni, +4,9%) che dei certificati (quasi 2,5 milioni, +6,8%).

In pratica quindi per i lavoratori pubblici sono diminuiti i certificati ma soprattutto i giorni medi per certificato. In termini relativi, la percentuale dei lavoratori con almeno un giorno di malattia sul totale dei lavoratori rimane stabile nel settore privato al 13%, mentre nel settore pubblico, la percentuale scende dal 15% del 2017 al 14% del 2018. I lavoratori con almeno un giorno di malattia aumentano nel settore privato (+5,4%) e diminuiscono nel pubblico (-5,5%). Si riduce la distanza sulle giornate di malattia medie per pubblici e privati (1,6 tra i travet, 1,5 per i privati).

Nel settore pubblico con il Polo unico la probabilità di essere controllati in caso di malattia è più alta rispetto a quello privato: nel terzo trimestre 2018 con il Polo unico sono state effettuate 129.000 visite mediche di controllo a lavoratori privati e 84.000 a quelli pubblici ma se si considera che i pubblici sono poco più del 20% del totale dei lavoratori interessati al Polo unico, in termini relativi le visite sono state pari a 119 ogni mille certificati per il settore pubblico rispetto alle 52 del settore privato.

A settembre 2017, mese nel quale è entrato in funzione il Polo unico, erano state effettuate 30 visite di controllo ogni 1.000 certificati nel settore pubblico, percentuale che si è fortemente incrementata nei mesi successivi. Il tasso di idoneità ogni 100 visite è del 28,1% nel pubblico e del 17,9% nel privati tassi in calo rispetto al 2017 (37,2% e 29,9% rispettivamente), un dato legato secondo l’Inps anche alla sospensione dell’utilizzo del modello statistico di Data Mining che aveva consentito di concentrare le visite mediche di controllo d’ufficio sui casi in cui era più ragionevole ipotizzare che il certificato medico del lavoratore riportasse una prognosi non coerente con lo stato di salute.

(di Alessia Tagliacozzo/ANSA)