M5S cede su Decreto sicurezza, si corre su anticorruzione

Bandiere del M5S
Si calmano le acque nella maggioranza.

ROMA. – Dopo giorni di alta tensione sembra tornare la calma nella maggioranza. Nella continua sfida a colpi di emendamenti, dopo capitomboli d’Aula e mal di pancia trattenuti a stento, Lega e Movimento Cinque stelle trovano un punto di equilibrio tra Camera e Senato, tra sicurezza e giustizia.

L’accordo stabilito all’indomani dello scivolone d’Aula sul peculato tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini comincia a dare i suoi frutti: a Montecitorio, in particolare in Commissione Affari costituzionali, i Cinque Stelle hanno deciso di ritirare i loro emendamenti al decreto sicurezza, il provvedimento simbolo della Lega, tra le proteste del Pd che in segno di protesta ha abbandonato i lavori.

Una mossa, quella dei deputati 5S, che potrebbe agevolare il via libera definitivo di una legge cruciale per il ministro dell’Interno e che quindi, come richiesto da Salvini, vedrà la luce entro il 3 dicembre, sua data di scadenza. “Prima diventa legge, meglio è”, ribadisce Salvini durante il suo tour in Sardegna.

A scanso di equivoci  a Montecitorio è trapelata la notizia che il Governo lunedì pomeriggio porrà la questione di fiducia: nel pomeriggio sempre di lunedì dovrebbe infatti tenersi un voto procedurale per tagliare la discussione generale ed arrivare subito alla fase del complesso degli emendamenti: quella, appunto, in cui può essere apposta la fiducia.

Al Senato, nel frattempo, a tempo di record, è stato incardinato in Commissione Giustizia, il ddl anticorruzione: un provvedimento, questo, considerato invece ‘la bandiera’ dei Cinque Stelle. Licenziato dalla Camera appena ieri sera, al termine di una settimana carica di tensione, è stato al centro di una polemica feroce, accuse violente e sospetti reciproci, dopo la scorreria dei franchi tiratori che hanno ridimensionato il reato di peculato. Anche su questo fronte, al momento, pare essere tornata l’armonia.

Sia M5s, sia Lega, assicurano che l’esame avanzerà senza intoppi, e che si modificherà d’amore e d’accordo la norma sul peculato senza altre modifiche al testo. Si comincia lunedì alle 16 con la discussione generale. Quindi, i primi voti in Commissione tra la fine della settimana prossima e l’inizio di quella successiva. Poi in Aula tra il 10 e il 14 dicembre, con l’obbiettivo del voto definitivo a Montecitorio entro la fine dell’anno.

“Sono convinto – assicura il sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia 5S – che andremo avanti compatti, non vedo la necessità di altre modifiche”. “Oggi – conferma Andrea Ostellari, presidente leghista della commissione Giustizia – abbiamo incardinato il testo. Sono sicuro che la maggioranza rimedierà all’incidente che si è verificato nei giorni scorsi. Rapidamente licenzieremo il testo definitivo, per consentire all’Aula un’altrettanto rapida approvazione, entro i primi quindici giorni di dicembre. L’azione riformatrice del Governo del cambiamento – assicura – prosegue nello spirito del contratto sottoscritto, mantenendo le promesse fatte”.

(di Marcello Campo/ANSA)

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