Coppa Libertadores: River-Boca ancora sospesa, domani la decisione

Coppa Libertadores: lo stadio Monumental durante la partita d'andata tra River Plate e Boca Juniors.
Lo stadio Monumental durante la partita d'andata tra River Plate e Boca Juniors. EPA/Raul Martínez

BUENOS AIRES. – L’incredibile week end in cui la finale della Coppa Libertadores fra River Plate e Boca Juniors è stata rinviata per ragioni di ordine pubblico, e poi addirittura annullata, viene visto oggi a Buenos Aires come un preoccupante campanello d’allarme per il governo argentino che si accinge a ricevere i capi di Stato e di governo partecipanti al Vertice G20 il 30 novembre ed 1 dicembre.

L’infelice frase della ministro della Sicurezza, Patricia Bullrich, che alla vigilia della super sfida ha dichiarato che “stiamo ricevendo un G20, credete forse che non possiamo dominare un River-Boca?”, ha sottolineato crudelmente quello che è poi accaduto. A far naufragare l’ottimismo ministeriale vi è stato l’incredibile attacco con pietre e bastoni a soli 100 metri dallo stadio Monumental di un gruppo di persone con la maglietta del River all’autobus che trasportava i calciatori del Boca, ferendone otto in varia misura.

A 48 ore da quell’episodio, ancora non esiste una versione ufficiale dell’accaduto, e non è neppure chiaro se la ventina di tifosi che ancora si trovano in stato di fermo siano i reali responsabili dell’attacco. Il coordinatore del governo della città di Buenos Aires, Horacio Rodríguez Larreta, si è limitato a gettare genericamente la croce sui tifosi sostenendo che essi appartengono a “mafie infiltratesi nel calcio da oltre 50 anni”.

Adesso gli occhi di tutti sono puntati su Asuncion, in Paraguay, dove domani il presidente della Conmebol (la Uefa sudamericana), Alejandro Dominguez, si riunirà con i presidenti di River e Boca, Rodolfo D’Onofrio e Daniel Angelici, per studiare il da farsi. Gli esperti sostengono che il ritorno della finale (l’andata finì 2-2) dovrebbe essere fissato in dicembre, probabilmente l’8.

Ma prima di questa decisione, la commissione disciplinare dell’organismo dovrà dire la sua su una richiesta del club ‘xeneize’ di ottenere la vittoria a tavolino, per i pregiudizi avuti a causa dell’incidente. Comunque, se non si potesse giocare a Buenos Aires per ragioni di ordine pubblico, c’è anche il ‘sogno’ proposto dal comune di Genova affinché la partita si giochi nel ‘Ferraris’. Questo facendo appello ai “profondi i legami che uniscono le due società calcistiche argentine – entrambe fondate da emigranti genovesi ad inizio Novecento nel quartiere della Boca – con il capoluogo ligure”.

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