Riprendono gli scavi, il Foro Traiano sarà riunito nel 2019

Un'immagine del Foro romano.
Un'immagine dei Fori Imperiali a Roma.

ROMA.- Ricostituire nella sua interezza una delle più importanti aree archeologiche esistenti a livello mondiale. Dopo anni di attesa, sta per realizzarsi il sogno di vedere nuovamente unito il Foro di Traiano a Roma. I lavori, diretti dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, dovrebbero riprendere nella prima metà di dicembre, poi si stima ci vorranno circa di 6 mesi per la loro conclusione, fissata nel 2019.

“Verrà rimosso il tratto iniziale della via Alessandrina, per una lunghezza di 30 metri circa, allo scopo di unificare i due settori del Foro di Traiano rimasti separati dalla strada dopo gli scavi del 1998-2000”, spiega la Sovrintendenza interpellata dall’ANSA. Il cantiere, finanziato con una donazione di un milione di euro da parte del Ministero della Cultura e del Turismo dell’Azerbaijan, fino ad ora ha subito ben due sospensioni a causa del ritrovamento di cavi nel sottosuolo.

Ripresi una prima volta a novembre del 2016, i lavori furono di nuovo fermati a marzo 2017 quando vennero trovati altri cavi dell’illuminazione pubblica. Dopo un iter piuttosto lungo (è stato necessario iniziare un procedimento amministrativo per l’affidamento della rimozione dei cavi e una perizia di variante al progetto), proprio oggi è iniziata la rimozione dei suddetti cavi, al termine della quale ricomincerà anche l’attività di scavo vero e proprio, probabilmente nella prima metà di dicembre, compatibilmente con le condizioni meteorologiche.

L’operazione di ‘mecenatismo culturale’ risale al 2014, all’epoca di Ignazio Marino, ex sindaco di Roma che dimostrò una particolare attenzione sia per i mecenati, sia per l’area dei Fori Imperiali (dall’avvio del progetto di stop alle auto all’illuminazione artistica dell’area). Sempre ai Fori Imperiali è prevista un’altra operazione finanziata da un mecenate – l’uzbeco Usmanov – attualmente in fase di progettazione: far risorgere attraverso l’anastilosi (una tecnica per l’innalzamento delle colonne) la Basilica Ulpia.

E nel frattempo anche il Campidoglio a 5 Stelle si appresta ad accelerare nella corsa ad attrarre nuovi fondi per l’immenso patrimonio artistico ed archeologico della Città Eterna. Il nuovo regolamento per le sponsorizzazioni, approvato in giunta, per diventare operativo dovrà passare per l’Assemblea Capitolina. L’obiettivo è agevolare il ricorso al mecenatismo stabilendo, ad esempio, che le proposte da parte dei donatori vengano formalizzate con procedure di trattativa privata diretta qualunque sia il valore della prestazione.

E la sindaca Virginia Raggi ha già qualche obiettivo concreto, ad esempio un intervento sulle Mure Aureliane, “parte importantissima della città, estesa e delicata”, che potrebbe andare più spedito grazie al ‘buon cuore’ di qualche mecenate.

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