Messico: Corte suprema frena legge che riduce alti stipendi

(ANSA) – CITTA’ DEL MESSICO, 8 DIC – La Corte suprema messicana ha dato oggi il primo dispiacere del suo mandato al nuovo presidente Andrés Manuel López Obrador bloccando, almeno provvisoriamente, la ‘Legge generale delle remunerazioni in Messico’, per esaminare una “istanza di incostituzionalità” presentata da alcuni senatori dell’opposizione al governo. Pietra angolare della politica di austerità propugnata da López Obrador, la legge prevede che nessun funzionario pubblico possa guadagnare più del capo dello Stato. E, dopo essere stato eletto, ‘Amlo’ come il presidente è amichevolmente chiamato in Messico, ha annunciato la riduzione del suo stipendio del 50% a 108.000 pesos (circa 4.680 euro). Conosciuta l’ordinanza del massimo tribunale messicano, il capo dello Stato ha detto che “rispetta la decisione”, non esitando ad aggiungere che “chi dovrebbe impartire giustizia sta invece dando un cattivo esempio” perché in questo Paese “dove la povertà è grande, ci sono ‘servitori dello Stato’ pagati fino a 26mila euro”.