Argentina: Macri anno terzo, in salita verso le elezioni del 2019

Mauricio Macri rilasciando dichiarazioni dalla Casa Rosada. Alle sue spalle la bandiera argentina
Argentina: Macri anno terzo, in salita verso le elezioni del 2019

BUENOS AIRES. – Mauricio Macri ha concluso oggi il terzo anno del suo mandato presidenziale alla guida di un governo che si propone di trasformare profondamente il modello economico del Paese, liberalizzandolo in uno spirito di “apertura al mondo”. Un processo però che trova sulla sua strada numerose difficoltà per un clima economico internazionale che non favorisce l’Argentina, Paese eminentemente esportatore.

Un altro aspetto del difficile cammino è il conflitto politico e giudiziario interno che, se ha messo in grave difficoltà gli esponenti dei precedenti governi ‘populisti’ di Nestor e Cristina Kirchner, si è rivolto oggi contro lo stesso capo dello Stato. Il giudice Claudio Bonadio, infatti, ha iscritto tra gli indagati per presunta corruzione suo fratello, Gianfranco, e suo padre, Franco, creatore di un impero famigliare in Argentina.

Con quasi tutti gli indicatori economici avversi, il governo studia una strategia che gli permetta di contenere le possibili crescenti proteste sociali e di giungere alle elezioni presidenziali del prossimo ottobre con una piattaforma che permetta la ricandidatura dello stesso Macri.

Per il momento, dopo l’euforia dell’organizzazione del G20 a Buenos Aires e le tensioni della finale della Coppa Libertadores alla fine giocatasi in Spagna, governo e movimenti sociali hanno raggiunto un accordo per una tregua delle proteste fino alla fine dell’anno. Il 90% delle organizzazioni dei ‘piqueteros’ (manifestanti che bloccano le strade) hanno aderito alla tregua mentre (Polo Obrero e il nucleo duro di Barrios de Pie) si sono chiamate fuori. Tutti questi movimenti operano nella provincia di Buenos Aires, il più grande bacino elettorale argentino (circa il 40% dei voti) e dove attualmente il 30% della popolazione è in condizioni di povertà.

A sostegno di questa strategia di contenzione delle tensioni sociali, il governo ha annunciato per fine anno la concessione di ‘extra’ finanziari per pensionati e fasce meno abbienti, chiedendo alle imprese private di pagare agli operai un ‘extra’ di 5.000 pesos ( 115 euro) in due rate.

Macri si è insediato nella Casa Rosada il 10 dicembre 2015 e va verso il quarto anno del suo mandato affrontando vari fattori (forte inflazione, svalutazione del peso e crescente povertà) che potrebbero impedirgli di coronare il sogno della rielezione. La sua unica arma efficace nei confronti dell’opinione pubblica è quella relativa alla sicurezza, che ha comportato la concessione di maggiori poteri alle differenti forze di polizia. Ma questo, in Paese turbolento come l’Argentina, potrebbe essere una pericolosa arma a doppio taglio.

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