Attentato Strasburgo: i gilet gialli e il complottismo

Strasburgo: candeline accese nel luogo dell'attentato. Gilet
Strasburgo: candeline accese nel luogo dell'attentato. (ANSA)

PARIGI. – “Comme par hasard”, “guarda caso”: il pianeta del complottismo parla ovunque la stessa lingua, e anche di fronte alla strage del mercatino di Natale di Strasburgo non si tira indietro. A farsene protagonisti sono i gruppi on line dei gilet gialli, la cui tesi è che il governo avrebbe “organizzato tutto” per evitare il quinto sabato consecutivo di proteste in Francia.

Le sfumature spaziano dall’accusa di “attentato organizzato dai servizi segreti” o dai “politici per far scattare lo stato d’emergenza” e “piegare il movimento”, fino al confronto degli orari di pubblicazione delle allerte e delle notizie per insinuare che tutto è stato messo in scena ad arte.

“E voilà!!! – si legge sulla pagina Facebook di Atto 5, creato subito dopo la quarta manifestazione di sabato scorso per darsi un nuovo appuntamento – quello che doveva succedere è successo. Un ‘attentato’, scattato proprio all’indomani del discorso di Macron e prima del prossimo sabato di manifestazioni…”.

Rincara la dose anche il fantomatico Fly Rider, pseudonimo di Maxime Nicolle, uno dei leader dei gilet gialli sulla rete. In un video pubblicato già ieri sera, guarda fisso nella telecamera e proclama: “Pensateci bene. Uno che vuole fare davvero un attentato non aspetta che ci siano tre persone in una strada la sera alle 8, va in mezzo agli Champs-Elysees quando ci sono milioni di persone e si fa esplodere. Questo è un vero attentato”.

E fiumi di parole sono stati scritti on-line su un tweet della Prefettura della regione di Strasburgo, che annuncia un “evento in corso” alle 11:47, ben 8 ore prima dell’attentato. I media francesi hanno indagato e appurato che si è trattato di un problema di inserimento del fuso orario su Twitter.

Non pochi, però, sono i gilet gialli che hanno preso le distanze. E con il passare delle ore sono sempre più numerosi gli amministratori dei gruppi on line che hanno bloccato i commenti per frenare l’ondata complottista. Diverse personalità politiche hanno reagito, anche con durezza, all’ondata di scetticismo: il viceministro dell’Interno, Laurent Nunez, ha parlato di affermazioni “indegne”. Per il ministro dell’Educazione nazionale, Jean-Michel Blanquer, “ogni volta che accadono fatti ignobili, c’è qualcosa di ignobile che si aggiunge all’ignobile…”.