L’appello Isis ai lupi solitari: “Colpite il Natale”

Il mercatino di Natale di Strasburgo deserto dopo l'attentato. Isis
Il mercatino di Natale di Strasburgo deserto dopo l'attentato. EPA/PATRICK SEEGER

ROMA. – Lo spettro dell’Isis è tornato come un incubo sull’Europa, teatro dell’attacco al mercatino di Natale di Strasburgo, con un bilancio di almeno tre morti. I network di Abu Bakr al Baghdadi non hanno ancora ufficialmente rivendicato l’azione, ma già poche ore dopo l’attentato i sostenitori dell’Isis – con un copione già visto in questi anni – hanno celebrato la strage. Secondo il Site, il sito di monitoraggio dell’estremismo sul web, i jihadisti sostengono che l’attacco è stato condotto “giorni dopo le nostre minacce”.

Il silenzio dei network ufficiali potrebbe essere collegato al fatto che “l’operazione è ancora in corso” – il killer è alla macchia – molto più che alla ‘rarefazione’ dell’organizzazione, sconfitta in Siria-Iraq e con migliaia di sostenitori europei finiti in cella. In ogni caso, già dall’inizio della settimana si era scatenato sul web il diluvio di appelli ai lupi solitari: i gruppi filo-Isis hanno lanciato un appello a compiere attacchi durante il periodo di Natale, evocando in particolare l’attentato del 2016 contro il mercatino di Berlino.

L’appello è accompagnato da una immagine di Babbo Natale in camice arancione, con accanto un boia jihadista, e la scritta “non uscite di casa perché abbiamo sete del vostro sangue”. In un altro ‘poster’ si invita a “uccidere qualsiasi americano o francese”, “o i loro alleati”, con tutto quello che si ha a disposizione: “Se non siete in grado di fare una bomba, avere una pistola o un proiettile allora cercate un miscredente da solo e spaccategli la testa con una pietra, tagliategli la gola con un coltello, investitelo con un’auto, buttatelo giù da un palazzo, strangolatelo o avvelenatelo ma non arrendetevi”.

Un appello particolarmente violento con i lupi solitari che devono votarsi alla morte “in nome dei vostri fratelli bombardati e uccisi ovunque”. Non sono poi mancate reiterate minacce al Vaticano, con un ‘poster’ nel quale un boia decapita Papa Francesco. Si tratta di ‘propaganda’ decategorizzata a ‘routine’ perché oramai da anni l’Isis, come pure al Qaida, invita a colpire i “miscredenti e la croce” durante Natale.

Lo stesso appello venne lanciato nel 2016, alla vigilia della strage di Berlino. E a fine di novembre di quell’anno venne smantellata una cellula proprio a Strasburgo che si apprestava a colpire forse proprio lo stesso mercato finito ieri nel mirino. Gli arresti di Strasburgo vennero effettuati negli stessi ambienti a cui apparteneva Karim Mohamed-Aggad, condannato a 9 anni e fratello di Fouhed Mohamed-Aggad, uno dei kamikaze del Bataclan.

(di Claudio Accogli/ANSA)