Sale la tensione in Cisgiordania, uccisi 2 soldati

Una pattugio di soldati israeliti con un cane. Cisgiordania
Una pattugio di soldati israeliti in Cisgiordania. (ANSA)

TEL AVIV. – Si infiamma la situazione in Cisgiordania. Due soldati israeliani sono stati uccisi – e un altro ferito gravemente insieme ad una donna – in un attacco con colpi di armi da fuoco contro un gruppo di persone in sosta ad una fermata di autobus vicino Ofra, un insediamento ebraico nei Territori. L’assalitore, che ha sparato dopo essere sceso da un auto, è stato visto da alcuni testimoni fuggire verso Ramallah, capitale amministrativa della Cisgiordania, i cui ingressi sono stati sigillati dall’esercito a caccia del responsabile dell’attentato.

E’ l’ultimo di una serie di attacchi, cominciati domenica scorsa, per i quali il premier Benyamin Netanyahu ha additato come responsabile Hamas minacciando che Israele non accetterà la tacita tregua in corso a Gaza se “Hamas lancia il terrore in Giudea e Samaria” (Cisgiordania, ndr). Poi ha ordinato l’estensione della presenza ebraica in quella regione ed ha preannunciato facilitazioni per la costruzione in tempi brevi di 82 alloggi nell’insediamento ad Ofra.

“Respingiamo la violenza e la condanniamo, nella convinzione che entrambe le parti ne paghino il prezzo”, ha detto il presidente palestinese Abu Mazen. Poi ha denunciato che “il clima creato dalla pratica delle continue incursioni (israeliane) nelle nostre città, l’incitamento contro il Presidente e l’assenza di un orizzonte di pace” sono gli elementi che hanno condotto “a questa nuova ondata di violenza”.

La giornata è cominciata con l’annuncio dell’esercito che durante la notte erano stati uccisi due palestinesi ricercati per attentati. Il primo a Ramallah dove è stato localizzato Salah Barghuti, un membro di Hamas, ritenuto responsabile dell’attacco di domenica scorsa in cui sono stati feriti 7 israeliani tra cui una donna incinta il cui bebè, fatto nascere prematuramente, è poi morto. Il secondo a Nablus dove è stato rintracciato, dopo 9 settimane di fuga, Ashraf Naalwe, l’autore della uccisione di due impiegati israeliani nella zona industriale di Barkan.

Nella Città Vecchia di Gerusalemme un palestinese – secondo la polizia – ha assalito e ferito due agenti e poi è stato ucciso. Infine un altro soldato è rimasto ferito ad al-Bireh (sempre nei pressi di Ramallah) quando – secondo la versione dell’esercito, contestata da parte palestinese – un veicolo ha tentato di travolgerlo. L’autista, un palestinese di 58, è stato raggiunto e ucciso dal fuoco di reazione degli altri soldati.

La tensione è quindi alle stelle e l’esercito ha deciso di rafforzare la sua presenza in Cisgiordania. Nonostante gli annunci di Netanyahu, migliaia di dimostranti di destra (dopo analoghe proteste in Cisgiordania con cartelli che invocavano l’uccisione di Abu Mazen) hanno manifestato davanti la residenza del premier chiedendone le dimissioni. E per domani sia Fatah, il partito del presidente palestinese, sia Hamas hanno proclamato una giornata di collera in Cisgiordania.

(di Massimo Lomonaco/ANSAmed)

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