Utenti ingenui su password, dopo “123456” spunta “donald”

La tastiera di un computer e la parola password
Classifica annuale di SpalshData su parole chiave rubate online. EPA/JULIAN STRATENSCHULTE

ROMA. – Gli attacchi informatici sempre più frequenti, l’ultimo grave ha colpito il colosso alberghiero Marriott esponendo i dati di 500 milioni di persone, non insegnano nulla agli utenti. Continuano ad usare password deboli o prevedibili per accedere ai loro profili social o ai servizi online, spalancando così le porte agli hacker. Anche quest’anno, per il quinto consecutivo, la parola chiave più usata nel mondo è ‘123456’.

Tra le new entry spunta ‘donald’, un tributo informatico al presidente degli Stati Uniti. A pubblicare la classifica delle 100 password utilizzate dagli utenti è, come ogni anno, la società SplashData. Le prime due posizioni sono rimaste completamente inalterate rispetto al 2017: dopo ‘123456’ resiste ‘password’, in terza posizione sale ‘123456789’.

A dimostrazione di come sia del tutto assente la percezione del rischio da parte degli utenti, essenziale per un utilizzo consapevole e sicuro delle piattaforme su cui oramai tutti depositiamo pezzi importanti delle nostre vite, dalle email ai conti bancari alle foto private. Nella lista delle password più usate al mondo ci sono anche le banali ‘qwerty’ e ‘iloveyou’. Scorrendo si trovano pure ‘admin’, ‘welcome’ e ‘football’. Tra le new entry ci sono “666666” (14esima), “princess” (11esima) e “donald” (23esima).

“Se le tue password compaiono in questa lista sei una persona coraggiosa”, dice Splashdata in un video ironico a corredo della classifica; nel video compare anche la frase “make your password great again” in riferimento allo slogan reso celebre da Donald Trump, che quest’anno fa appunto la sua comparsa nella lista delle parole chiave più usate.

L’elenco di Splashdata è il risultato dell’analisi di oltre 5 milioni di password rubate agli utenti del Nord America ed Europa Occidentale durante gli attacchi hacker registrati nel 2018. La società stima che circa il 10% delle persone abbia utilizzato almeno una delle 25 peggiori password contenute nell’elenco.

“Agli hacker gli utenti danno grandi possibilità se usano nomi di celebrità, termini sportivi o presi dal mondo della cultura – sottolinea il Ceo di SplashData, Morgan Slain – La nostra speranza è che pubblicando questo elenco ogni anno si convincano a prendere provvedimenti per proteggersi online. È un vero problema che con tutte le trappole note, le persone continuino a rischiare”.

La società offre un paio di consigli per mettere insieme la password ideale: usare una stringa di 12 caratteri e l’uso di una password diversa per ogni piattaforma o applicazione che si usa.

(di Titti Santamato/ANSA)

 

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