Sveglia Schick, perla Zaniolo e la Roma respira

Diego Perotti festeggio il gol con Nicolò Zaniolo nella partita Roma - Sassuolo.
Diego Perotti festeggio il gol con Nicolò Zaniolo nella partita Roma - Sassuolo. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

ROMA. – Una Roma finalmente Schick, almeno per una sera. Il carissimo oggetto misterioso sceglie Natale e la fredda serata del boxing day per sbloccarsi e regalare ai fin qui poco entusiasti tifosi giallorossi almeno un Santo Stefano di sorrisi. Così la Roma batte il Sassuolo 3-1, ma fa tutto il centravanti ceco, capace di fare (un rigore procurato e un gol), quasi disfare (una incredibile autorete non entrata per un pelo) ma, soprattutto, finalmente incidere.

Ma sotto l’albero i tifosi giallorossi possono anche regalarsi il primo gol di Zaniolo in Serie A e che gol: dribbling a rientrare e scavetto, che da queste parti conoscono bene. Di Francesco non aveva un ostacolo semplice da superare, visto che c’erano di mezzo i sentimenti (cinque anni sulla panchina neroverde), il figlio Federico e il pupillo Berardi. Una serata, insomma, da non sbagliare dopo quattro mesi di delusioni, un distacco abissale dal vertice e diversi giocatori sul piede di partenza.

La serata di S.Stefano gli regala invece piccole certezze e qualche giocatore ritrovato: oltre a Schick, importante anche il ritorno di Perotti, tra i migliori stasera. Accantonato il poco incisivo 3-5-2 dello Stadium, il tecnico torna alle origini con Nzonzi e Cristante in mediana, la conferma Zaniolo e Schick, stasera davvero all’ultima spiaggia, con l’argentino che torna dal 1′. De Zerbi invece sorprende e forse esagera: con Rogerio squalificato, Boateng, Duncan e Adjapong ai box, fa una mezza rivoluzione: 4-3-3, Sensi, Lirola, Peluso, Di Francesco jr. in panchina, e il classe ’99 Brignola davanti con Babacar e Berardi.

Pronti via e sono subito scintille, prima (1′) con Berardi che fa correre un brivido a Olsen, fuori dai pali con un tiro da metà campo che lo svedese con uno scatto riesce alla fine a deviare, poi con il rigore (8′) decretato per fallo di Ferrari su Schick e realizzato da Perotti dopo il consulto Var. Per la Roma intimorita e senza certezze di questo periodo non è poco iniziare la partita in discesa.

Al resto pensa Schick che nel giro di una manciata di minuti prima spaventa Olsen deviando malamente contro la traversa un corner neroverde, poi scuotendo gli infreddoliti tifosi con una rovesciata di poco al lato e infine perfezionando in gol un’intuizione di Cristante: corsa verso la porta, Consigli dribblato e palla nel sacco. Non bastasse, il ceco entra in ogni azione d’attacco, guadagnandosi finalmente anche l’abbraccio del tifo di casa. E la Roma sembra finalmente giocare in maniera ‘difranceschiana’, con triangolazioni, una manovra fluida e linee di passaggio verticali.

Nella ripresa De Zerbi mette dentro Lirola (fuori Lemos) e torna al più equilibrato 3-5-2. Al 10′ Schick, pescato dalla punizione di Florenzi, si trova la palla del match point sula testa ma la spreca malamente. La perla di Zaniolo (mette a sedere Ferrari e Consigli e mette in rete con un tocco da sotto) chiude di fatto il match, anche se c’è ancora spazio per due occasioni con Under e Kluivert (bravo Consigli) e il gol della bandiera di Babacar (90′). Prima però Di Francesco si traveste da psicologo e richiama in panchina Zaniolo e Schick (oltre a Perotti): a volte un applauso vale più di tanti allenamenti e stasera i due match winner se lo sono guadagnato.

(di Sandro Verginelli) (ANSA)

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