Alessio Boni: “Ai ragazzi bisogna dire no per farli crescere”

Alessio Boni professore di musica nella attesa serie Rai1 "La compagnia del cigno"
Alessio Boni professore di musica nella attesa serie Rai1 "La compagnia del cigno"

MILANO. – Di pacche sulle spalle non se ne può più: i ragazzi per diventare grandi hanno bisogno di ‘no’ e non di ‘poverino’. E’ il credo di Luca Marioni, alias ‘Il bastardo’, il temuto e venerato professore del conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, interpretato da Alessio Boni, attorno al quale ruotano i sette giovanissimi musicisti protagonisti della nuova serie di Rai 1 ‘La compagnia del cigno’, in onda da oggi 7 gennaio per sei serate.

“Luca Marioni è serio, severo, non concede sconti, è uno che crede molto nella materia che insegna – racconta Alessio Boni alla presentazione milanese della fiction – la musica per lui è un’opera d’arte e l’arte non ammette mediocrità: non puoi arrivare svogliato e suonare il violino con il braccio sinistro perché hai le paturnie o ti sei lasciata con il fidanzato, non puoi dare la metà della metà. Marioni esige tutto e lo esige sempre perché quello che insegna ai ragazzi è che solo così potranno riuscire nella vita reale: questo è Marioni ed è bellissimo – sottolinea l’attore – dice i suoi concetti in modo severo e austero, ma sono giustissimi e meravigliosi”.

Per Boni, infatti, insegnamenti come quello del professore, “possono dare solo aiuto a ragazzi di 16-17 anni che hanno bisogno dei no, non hanno solo bisogno delle pacche sulle spalle e dei ‘poverino’: chi ti dà una pacca sulla spalla se ne lava le mani, non ti aiuta, non ti dice la verità, non fa il tuo bene , perché fuori la vita è mille volte più spietata”.

Quello in ‘La compagnia del cigno’ è stato un lavoro molto intenso per Boni: “raramente mi sento così contagiato in progetti e personaggi: la musica, la dedizione e il talento sono una cosa rara e non è vero che i giovani non hanno voglia, se tenuti nelle mani di un grande maestro tengono duro, non mollano, ti contagiano con la loro energia”. Con i giovanissimi colleghi “mi sono trovato benissimo, si sono dati anima e corpo, loro sono l’anima del quadro, io sono solo la cornice”.

Ai più giovani, Boni dà un consiglio: “Amate l’arte perché è tra le menzogne quella che mente di meno”. Lui della sua professione, ha fatto una missione, costellata anche di tanti no: “adoro tutti i personaggi che ho scelto e interpretato, perché in una carriera sono più i no che i sì e se li ho scelti è perché li ho adorati”.

Tra i tanti ruoli interpretati, ce n’è uno che gli sta particolarmente a cuore: “ricordo Matteo Carati di ‘La meglio gioventù’ come un fratello minore che se ne è andato, magari adesso sta nei Campi Elisi e sorride per il gesto che ha fatto”. Grazie a Matteo, Alessio nel 2004 ha vinto il Nastro d’argento come miglior attore nel 2004.

Ora si prepara alla “prossima sfida, ‘Don Chisciotte'” da gennaio. In attesa di vederlo a teatro, dal 7 gennaio sarà il fulcro della fiction scritta e diretta da Ivan Cotroneo, dove ognuno dei giovanissimi protagonisti ha una ferita aperta: c’è Matteo, che viene da Amatrice, dove ha visto crollare il suo mondo, ma anche Barbara che deve portare avanti liceo classico e conservatorio per non deludere la mamma, Sofia che deve fare pace con i suoi chili di troppo, Robbo che ha visto la madre baciare un altro, Rosario che ha la mamma tossica ed è in affido temporaneo, Sara che è ipovedente ed è l’unica felice. E poi c’è lui, il maestro, con i suoi metodi intransigenti, con i quali cerca di preparare i giovanissimi allievi alla sfida della vita.

(di Gioia Giudici/ANSA)