Trump vola al confine col Messico e invoca un muro d’acciaio

Quel muro che Trump vuole al confine con il Messico
Quel muro che Trump vuole al confine con il Messico

WASHINGTON. – Donald Trump volerà giovedì al confine con il Messico per incontrare tutti “quelli che sono in prima linea sul fronte della sicurezza nazionale e della crisi umanitaria”. Sarà la sua prima volta, se si esclude il sopralluogo dello scorso marzo a San Diego per visionare i prototipi del muro. Una mossa a sorpresa annunciata dalla Casa Bianca, mentre il presidente fa marcia indietro sulla sua idea originaria di un muro in cemento e gioca la carta di una barriera di acciaio nelle trattative con i dem per uscire da uno shutdown che si candida a diventare il più lungo della storia Usa.

Una ‘steel barrier’ “è più forte e meno invadente”, ha twittato il tycoon, che secondo il New York Times vuole anche parlare domani alla nazione in prima serata dallo studio Ovale, dopo aver chiesto un’interruzione dei programmi prime time. Il cambio di materiale, secondo Mick Mulvaney, il chief of staff ad interim, sarebbe una mano tesa ai dem per consentire loro di affermare che non si tratta più di un muro.

E l’ultimo incontro domenica tra Mike Pence e l’opposizione sarebbe stato “produttivo”, secondo lo stesso Trump, che oggi ha fatto il punto sui negoziati con il suo vicepresidente, mantenendo però la minaccia di proclamare un’emergenza nazionale per costruire il muro se non si arriverà ad un accordo. Ma i dem sembrano restare fermi sulla loro linea, respingendo quello che ritengono un ricatto: prima riaprire il governo, e poi discutere della sicurezza al confine, in ogni caso nessun fondo per il muro (Trump chiede 5,7 miliardi di dollari), che sia di cemento o di acciaio.

“Non consentiremo a Trump di bullizzarci sul muro”, ha detto il leader dem al Senato Chuck Schumer. “L’impressione che si ha dal presidente è che vorrebbe non solo chiudere il governo e costruire un muro ma anche abolire il Congresso, in modo che l’unica voce che conti sia la sua”, ha denunciato la neo speaker della Camera, Nancy Pelosi alla Cbs. I dem puntano ad approvare alla Camera singole leggi per finanziare e riaprire le attività amministrative essenziali.

Ma per ora il leader della maggioranza repubblicana al Senato, Mitch McConnell, non intende votare provvedimenti che non abbiano il sostegno del presidente, anche se tra i suoi colleghi di partito crescono le riserve per uno shutdown entrato nel suo 17/mo giorno. In caso di stallo Trump potrebbe dichiarare l’emergenza nazionale, ma i dem sono pronti a sfidarlo sul piano giuridico.

“Fondamentalmente è stata usata per costruire strutture in Afghanistan e in Iraq, ma in questo frangente il presidente sarebbe esposto ad una sfida legale e dovrebbe spiegare dov’è l’emergenza”, ha spiegato Adam Smith, presidente della commissione della Camera per le forze armate. Intanto il tycoon studia le mosse degli avversari anche in vista della corsa alla Casa Bianca, con l’ex vicepresidente Joe Biden sempre più orientato a correre, convinto che nessuno degli altri possibili candidati dem possa sconfiggere Trump.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)

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