Europee: nazionalisti verso il 25% ma non sfondano

L'obiettivo di una telecamera sul parlamento europeo.. Nazionalisti
Ppe-S&D per la prima volta non avranno la maggioranza

BRUXELLES. – Un Parlamento europeo “più frammentato”, dove sarà difficile per i due principali gruppi, Popolari e Socialdemocratici (S&D), avere la maggioranza dei seggi e con le destre nazionaliste che potrebbero ambire al 25% dei seggi, ma senza sfondare oltre.

A ipotizzare un simile scenario a cinque mesi dalle elezioni europee, e mentre sono in corso i lavori di tessitura delle future alleanze da parte dei vari leader politici, è il centro studi Votewatch che si basa sugli ultimi sondaggi. Emorragie a sinistra. Secondo lo studio tali perdite “non saranno compensate dall’eventuale successo del gruppo Gue/Ngl e dei Verdi”. Complessivamente le sinistre potrebbero ambire ad ottenere il 35% dei seggi.

In quest’ottica una cooperazione con i centristi sarà “necessaria” per le forze progressiste se intendono restare influenti nella prossima Eurocamera, anche unendosi ai Liberali di Alde, dati in crescita. Altro discorso per le destre, nazionalisti e populisti che, se aggregati, potrebbero diventare la seconda forza a Strasburgo.

Uno scenario che prevede però una fusione “irrealistica”, perché metterebbe insieme Conservatori e riformisti dell’Ecr, l’Enf dove siede la Lega e il gruppo Efdd con il M5S. Più probabile invece, precisa Votewatch, un rimpasto tra i vari nazionalisti di destra che potrebbero creare il terzo gruppo più forte in termini di seggi e andare a mediare, sicuramente con il Ppe, che nonostante un previsto calo dovrebbe ottenere il bottino più cospicuo in termini di voti.

Un tesoro che il leader del gruppo Manfred Weber cercherà di usare al meglio, ricreando con tutta probabilità l’alleanza con S&D e Liberali. Ma tutto dipenderà dalle urne. In questa prospettiva il Ppe sarebbe aperto al dialogo anche con altre forze, ma solo con le formazioni pro-europee.

(di Giuseppe Maria Laudani/ANSA)