Lite anche su cannabis. Ira Lega: “M5s governi con altri”

Matteo Salvini, vice premier e ministro dell'Interno, durante la trasmissione televisiva Porta a Porta in onda su Rai Uno. Cannabis
Matteo Salvini, vice premier e ministro dell'Interno, durante la trasmissione televisiva Porta a Porta in onda su Rai Uno, Roma, 10 gennaio 2019. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

ROMA. – “Facciano un governo con qualcun altro…”. Sbotta così Gianmarco Centinaio. Il ministro parla di cannabis, che il M5s vorrebbe legalizzare e la Lega no. Perché ufficialmente tutti smentiscono che il governo possa cadere. Non prima delle europee. E neanche dopo, assicura Matteo Salvini: “Non ci saranno elezioni anticipate in base ai sondaggi”. “Non c’è volontà di strappare: ognuno porta avanti le sue istanze”, gli fa eco Luigi Di Maio, in uno schema comunicativo ormai collaudato.

Ma fuori e dentro il contratto di governo spuntano ogni giorno nuove crepe e le scelte vengono rinviate. Non solo il decreto su reddito e pensioni, che Giuseppe Conte definisce un “manifesto politico”, ma su cui M5s e Lega trattano comma su comma. Continua a slittare anche la nomina alla guida della Consob. Di Maio assicura che il nome di Marcello Minenna, ex assessore della Raggi e candidato M5s, è condiviso “dai due partiti”.

I parlamentari pentastellati diramano ormai comunicati ogni giorno per chiedere che “si proceda per la nomina”. Ma che in Cdm l’esito sia quello neanche il leader M5s lo da per scontato. Su Minenna, che ha un curriculum in Consob, pesano i dubbi del Quirinale, che sarebbero anche di Bankitalia e Consob. Le riserve riguardano non la persona, ma il suo profilo di indipendenza.

Anche se il presidente Sergio Mattarella, cui spetta la firma della nomina, compirà una valutazione quando un nome sarà formalmente ufficializzato dal governo. L’obiettivo sarebbe quello di chiudere la prossima settimana. E in ambienti del ministero dell’Economia starebbero crescendo le quotazioni di Donato Masciandaro, docente della Bocconi, come un altro possibile candidato, Carlo Maria Pinardi. Ma Giovanni Tria, che lunedì dovrebbe avere al Quirinale un colloquio col capo dello Stato, non si è mai espresso pubblicamente sui nomi.

La partita Consob – che va in parallelo al dossier della nuova governance dell’Inps – minaccia di portare nuove tensioni nell’esecutivo. Ma è a un regime di ‘tensione costante’ che si navigherà probabilmente da qui alle europee. Dalla Tav (la Lega sarà in piazza per il Sì anche se “non in chiave di scontro”), fino alle trivelle, i due partiti – avversari nelle urne – marcheranno sempre più, ogni giorno, la loro identità. Guardando al conteggio dei voti. Perché, come spiega il capogruppo leghista Riccardo Molinari all’Huffington Post, una crescita della Lega darebbe “più forza” al partito “anche all’interno della trattativa nel governo”. E naturalmente M5s, primo partito alle politiche, punta a non perdere terreno.

Cosa accadrà dopo, difficile dire. Ogni scenario è aperto, dal rimpasto, a una revisione del “contratto” o addirittura la crisi. I leader smentiscono. Ma il banco, spiega qualche salviniano, potrebbe saltare su temi come l’autonomia. Unico freno, sono gli effetti imprevedibili della crisi: dopo nuove consultazioni, potrebbe arrivare non il voto ma un governo M5s-Pd o di centrodestra.

Alla “prova” di una maggioranza alternativa potrebbe assistersi in occasione di un voto su un tema divisivo come la cannabis. In commissione alla Camera si voterà nelle prossime settimane sulle proposte opposte, in relazione al proliferare dei “cannabis shop”, delle deputate M5s Silvia Benedetti e Fdi Maria Teresa Bellucci: il tema potrebbe vedere schierarsi M5s e centrosinistra da un lato, Lega e centrodestra dall’altro.

Poi potrebbe aprirsi il fronte al Senato, dove i pentastellati hanno annunciato le loro proposte di legge per la legalizzazione dell’uso e della vendita della cannabis e dei suoi derivati. Salvini mette una pietra tombale sull’argomento: “Non passerà mai”. I M5s per ora non replicano, ma ammettono: che il tema sia fuori dal contratto è un ostacolo “serissimo”.

(di Serenella Mattera/ANSA)

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