Mareggiata fa scoprire anfore galliche nel mare di Portofino

Un delle anfore ritrovate a Portofino.
Un delle anfore ritrovate a Portofino. (ANSA)

PORTOFINO (GENOVA). – La mareggiata del 29 ottobre scorso, che ha colpito le coste liguri, non ha portato solo danni e distruzione di porti, ma ha permesso anche la scoperta di un prezioso carico di anfore galliche. Il rinvenimento è avvenuto a circa 50 metri di profondità a fine novembre da parte di due sub di Santa Margherita Ligure in piena area marina protetta di Portofino proprio sotto Villa Altachiara, nota come la residenza della contessa Vacca Agusta.

E il recupero della prima anfora è avvenuto  con l’ausilio della Capitaneria di Porto di Genova e di Santa Margherita Ligure. Sul fondale di fronte al promontorio, nei pressi dello scoglio della Liscia, sono state rinvenute 15 anfore di epoca gallica perfettamente conservate. Un carico partito dalla Gallia meridionale circa 2000 anni fa, probabilmente nel primo secolo dopo Cristo, ma mai arrivato.

È possibile che il relitto sia affondato proprio lì e che lì la stratificazione del fondale lo abbia ricoperto fino a quando l’eccezionale mareggiata lo ha ‘spolverato’ mostrando il suo carico. Gli esperti della Sovrintendenza di Genova non hanno dubbi: le anfore sono di ceramica del tipo Gauloise, hanno circonferenza di circa 1 metro, il fondo piatto, pesano 20 chili ciascuna e trasportavano vino.

Circa due anni fa, al largo di Santa Margherita Ligure, a 700 metri di profondità, un pescatore locale aveva ripescato quattro anfore romane: anche il quel caso erano state interpellate la Sovrintendenza, la Capitaneria di Porto, il comune e il Museo del Mare. Da quel ritrovamento si è risaliti al relitto; quelle anfore si trovano in comune a Santa Margherita Ligure. Per queste la (nuova) storia è tutta da scrivere.

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