Venezuela, i sindacati avvertono che le proteste aumenteranno

CARACAS – I sindacati chiamano tutti i cittadini a una grande Manifestazione Nazionale per il 23 gennaio

I leader hanno affermato che le proteste aumenteranno per respingere l’illegittimità di Nicolás Maduro, da loro definito come il peggiore.

“Il suo governo è stato un totale fallimento, ha distrutto i benefici del lavoro e la qualità della vita dei venezuelani”, ha dichiarato l’Unión de Acción Sindacal.

Il movimento sindacale indipendente ha annunciato che durante tutto il mese si intensificherà l’ondata di proteste. Verranno convocate manifestazioni in tutto il paese e a culmine il 23 gennaio si terrà una grande marcia nazionale, data emblematica per la democrazia venezuelana.

“L’agenda 2019 per i diritti dei lavoratori, contro lo sciopero della fame e l’immediato rilascio di Rubén González e di altri sindacalisti in carcere”, ha detto Pablo Zambrano, direttore del Movimento dei sindacati di base. Ha sottolineato che l’ordine del giorno del 2019 si concentra sul punto focale dell’illegalità dell’attuale Presidente.

“Il rifiuto da parte dei lavoratori e del popolo di Nicolás Maduro nel suo sforzo di perpetuare sé stesso al potere prestando illegittimamente il giuramento davanti alla Corte Suprema di Giustizia come presidente della Repubblica.” Ha dichiarato categorico Zambrano.

Inoltre, il leader sindacalista ha partecipato alla conferenza stampa convocata dall’Unión de Acción Sindacal e dell’Azione Gremial, quest’ultimo composto dai sindacati dei lavoratori di Mosbase, CTV, Unete, CGT e Codesa, dall’Associazione dei professori universitari dell’UCV, dal Fronte per la difesa del lavoro, el Salarío y el Sindacato e dal movimento Cura e dall’Unione nazionale dei lavoratori della stampa. Il leader sindacalista ha scandito chiaramente che le proteste, più di 20 al giorno, avviate la scorsa settimana con i sindacati della sanità e dell’istruzione continueranno in tutto il paese. A questo si aggiungono altri atti che includono una manifestazione davanti al Ministero dell’Educazione e assemblee a Vargas e Carabobo (il 15 gennaio, Giornata dell’Educatore) e il Distretto della Capitale e Miranda il 22 gennaio. Il 29 avrà luogo la sessione plenaria a Caracas dei leader sindacali del paese, mentre il 30 sono previste numerose marce di manifestazione in tutto il Paese.

José Elías Torres, segretario generale responsabile del CTV, ha letto il comunicato dall’Unión de Acción Sindacal in cui si imputa Maduro come “il principale responsabile della rovina nazionale, il suo governo è stato un fallimento totale che ha distrutto i benefici del lavoro e la qualità della vita dei venezuelani”.

Da tutto il movimento sindacale venezuelano avvertono che la pretesa di Maduro di rimanere al potere “non è di buon auspicio, anzi indica una continuità del disastro, perché se fallisce quando ha avuto sostegno e legittimità, peggiore sarà la rovina quando i presupposti di legalità mancano”.

Il punto di vista viene ulteriormente ampliato aggiungendo che “l’isolamento del paese sarà maggiore, si continueranno a perdere posti di lavoro e l’iperinflazione continuerà a devastare i salari, i risparmi e a generare fame e miseria”.

Marcela Máspero, coordinatrice dell’Unione Nazionale dei Lavoratori, ha dichiarato che Unete “ratifica la sua posizione di ignorare, come il 90% del popolo venezuelano, la frode elettorale di maggio e, quindi, la legittimità di Maduro”. La esponente ha sottolineato che i governi di diversi paesi respingono la richiesta di Maduro, così come la Confederación Alternativa Democrática Sindical de las Américas, che, con 20 milioni di lavoratori affiliati, “chiede manifestazioni in ogni paese membro per condannare la frode del 10 gennaio”.

Máspero ha sottolineato che dal 7 al 15 febbraio, il gruppo di esperti della Commissione d’inchiesta, nominata dell’Organización Internacional del Trabajo, sarà in Venezuela per indagare in loco sulle violazioni dei diritti dei lavoratori sanciti dalle convenzioni dell’OIT da parte del governo venezuelano. Tuttavia, ha avvertito dell’intenzione del governo di utilizzare in modo strumentale il gruppo dell’OIT per legittimare sé stesso, tenendo presente che è stato l’Esecutivo stesso ad invitare gli esperti.

Torres ha dichiarato che hanno inviato una comunicazione all’OIT avvertendo che entro febbraio Maduro sarà dichiarato illegittimato a governare, quindi incontrare i rappresentanti del governo potrebbe trasformarsi in un riconoscimento della situazione attuale di illegalità. Sempre Torres ha sottolineato che dall’Unión de Acción Sindacal si esorta il direttore dell’OIT, Guy Ruyder, ad accelerare l’azione di verifica, richiesta nella lettera del 30 novembre, esigendo l’immediato rilascio del segretario generale del sindacato di Ferrominera del Orinoco, Ruben Gonzalez, che insieme ad altri 12 sindacalisti della Guyana sono attualmente ingiustamente incarcerati per aver difeso i diritti dei lavoratori.

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