Mattarella a Berlino: “Urgente scuotere l’Europa dal letargo”

Legittima difesa: Il presidente Sergio Mattarella nel suo studio al Quirinale mentre scrive. Banche
Il presidente Sergio Mattarella nel suo studio al Quirinale mentre scrive. (Ufficio Stampa Quirinale)

ROMA. – Un “paese amico” con il quale l’Italia ha legami politici forti, addirittura vitali in campo economico. Basti pensare che l’interscambio tra Italia e Germania tocca quota 120 miliardi di euro. Sergio Mattarella da giovedì sarà a Berlino per una visita di Stato di alto livello – incontrerà le tre più alte cariche dello Stato – che testimonia l’importanza delle relazioni bilaterali. E la necessità reciproca di superare alcune incomprensioni governative in nome di un rilancio dell’Unione europea. In sostanza serve riallacciare i nodi di una riflessione che spinga l’Europa a non sottrarsi alle questioni di fondo, a scelte di tipo strategico che non sono più dilazionabili.

La missione del presidente della Repubblica a Berlino cade in una fase particolarmente delicata per il futuro dell’Europa: all’orizzonte ci sono le elezioni europee di maggio che possono capovolgere il quadro delle attuali alleanze. Non a caso anche in Italia è già partita la campagna elettorale con Lega e Cinque stelle alla ricerca di una conferma del successo interno del 4 marzo scorso, con l’obiettivo di riuscire ad avere in tempi brevi una Commissione europea più in sintonia con il “credo” popul-sovranista del governo.

Il presidente Mattarella, che sarà accompagnato dal ministro degli Esteri Enzo Milanese Moavero, incontrerà venerdì in rapida successione il presidente Frank-Walter Steinmeier, la cancelliera Angela Merkel e il presidente del Bundestag Wolfgang Schauble. Al centro dei colloqui ci sarà quindi l’Europa, anzi il vuoto di iniziative europee. Il presidente Mattarella insisterà sulla necessità che l’Unione non si sottragga alle questioni di fondo, scuotendosi così da una sorta di letargo d’iniziative.

Per l’Italia non è più dilazionabile un intervento a tutto tondo anche per rispondere ad una delle minacce più pesanti che gravano sull’Europa: la politica dei dazi americana. Bisogna dare risposte alla contrazione del commercio internazionale che si sta profilando. Anche perché le interconnessioni tra due potenze manifatturiere come la Germania e l’Italia non permettono ricette unilaterali.

Politiche comuni per reagire alle restrizioni doganali, un approfondimento dell’Unione monetaria e bancaria e, naturalmente, anche il tema caldo della solidarietà europea sui migranti. Tanta carne al fuoco per una visita che cade a pochi giorni dal vertice di Aquisgrana dove Angela Merkel e Emmanuel Macron rinsalderanno il tradizionale asse franco-tedesco attraverso un nuovo Trattato di cooperazione ed integrazione. E mai come in queste ore i rapporti tra Roma e Parigi sono freddi.

Sergio Mattarella per adesso inizia dalla Germania, consapevole che l’Italia, Paese fondatore dell’Unione, può essere dietro le locomotive d’Europa ma non staccare il vagone.

(Di Fabrizio Finzi/ANSA)

Lascia un commento