Allarme freddo a Roma: strage di senzatetto, nove in due mesi

Un senzatetto per strada si difende dal freddo con una coperta.
Un senzatetto per strada si difende dal freddo con una coperta. (ANSA)

ROMA. – A terra, sul prato, qualche coperta di fortuna e una bottiglia vuota. Tutt’attorno, legato agli alberi del parco della Resistenza, il nastro giallo della polizia locale a delimitare l’area dove ha trovato la morte Nicolae, l’ennesimo senzatetto stroncato dal freddo gelido della notte romana. E’ il nono da quando l’ondata di freddo ha travolto la Capitale.

Una drammatica conta cominciata il 22 novembre scorso a Ostia e alla quale si aggiunge la scomparsa di Nereo, senzatetto travolto e ucciso da un’auto pirata il 7 gennaio scorso. Un primato negativo che non si ricorda da anni, una vittima ogni sei giorni, “una vera e propria carneficina”, per usare le parole della Caritas. La Croce Rossa parla di una “situazione intollerabile”, “un’emergenza” che richiede “soluzioni urgenti”. Mentre il Centro Astalli attacca: “Non chiamiamole vittime del freddo. Sono 9 morti per mancanza di ripari e assistenza”.

Il Campidoglio, dal canto suo, conferma il piano freddo avviato già da mesi con l’offerta di 1.661 posti per l’accoglienza in un sistema “a fisarmonica che consente di estendere, ogni giorno, la disponibilità presso le strutture, attivando nuovi posti sulla base della necessità”, come ha spiegato l’assessore al Welfare, Laura Baldassarre.

Il Campidoglio ha inoltre avviato una indagine di mercato per il reperimento di strutture per l’accoglienza straordinaria di persone in condizioni di marginalità sociale o per la disponibilità alla gestione di luoghi-rifugio temporaneo per il triennio 2019-202. A breve verrà approvata e pubblicata la graduatoria delle proposte risultate idonee.

Un sistema “evidentemente insufficiente”, fanno capire dalla Comunità di Sant’Egidio, una delle numerose associazioni che ogni giorno si prendono cura delle migliaia di senzatetto nella Capitale. Secondo i loro dati, infatti, a Roma sarebbero circa 8.000 i clochard, un dato che raggiunge le 14.000 unità sommando anche chi è ospite di una struttura o un centro di accoglienza. “Il problema più grosso – spiega Roberto Zuccolini, il portavoce della Comunità – è non lasciarli da soli”.

“E’ un’umiliazione, è inaccettabile a partire da me che ci possano essere a Roma ancora situazioni simili”, il duro atto d’accusa del direttore della Caritas capitolina, don Benoni Ambarus che ha chiesto “a tutti uno sforzo in più” e ha ricordato come “quando uscì il piano freddo del Comune sapendo bene la situazione della gente che abita per la strada abbiamo provato a fare uno sforzo in più, allestendo 150 posti in più. Chiediamo a tutti uno sforzo in più”.

“La situazione che troviamo nelle strade è drammatica – gli fa eco la presidente della Croce Rossa di Roma, Debora Diodati -. O si prende atto che quella delle persone senza dimora è una situazione da risolvere e gli si dà priorità cercando le risorse e le soluzioni o rischiamo di fare, soprattutto quando fa freddo di notte una tragica conta delle vittime, nonostante gli sforzi fatti per affrontare l’emergenza freddo”.

Intanto, in centro ha aperto il centro di accoglienza realizzato dal I Municipio, in collaborazione con Binario 95, Acli Roma e AutonomaMente: 28 posti letto per i senza fissa dimora ospitate dalle religiose dell’Istituto delle Figlie di Sant’Anna.

(di Domenico Palesse/ANSA)