VARESE. – Potrebbe essere imbarcato su un volto ed espulso dal nostro Paese in ogni momento Elsaid Gamal Eladasy, 30 enne egiziano che ieri sera si è gettato dal portellone di un volo in partenza dall’aeroporto di Malpensa (Varese) per evitare il respingimento. La sua fuga lungo la pista ha provocato la chiusura dello scalo internazionale per un’ora portando a dir poco scompiglio e ha costretto a dirottare una decina di voli su altri aeroporti.
Eladasy è stato poi fermato dai carabinieri la scorsa notte mentre si aggirava a un paio di chilometri di distanza dallo scalo aereo. E’ stato denunciato per interruzione di pubblico servizio, ed è in lista per essere imbarcato per Dakar. La capitale del Senegal è stata scelta come destinazione perché da lì Eladasy era arrivato a Malpensa con un altro volo domenica scorsa. E’ stato fermato e trovato senza documenti dagli agenti di Polaria mentre era in transito da Malpensa, diretto in Egitto. A quanto emerso, si sarebbe volontariamente e inspiegabilmente liberato dei documenti dopo essersi imbarcato in Senegal.
Ieri sera, una volta salito sull’aereo che avrebbe dovuto riportarlo a Dakar dove lo hanno scortato i poliziotti affidandolo al comandante, Eladasy ha atteso che le scalette fossero allontanate dai portelloni. A quel punto si è gettato nel vuoto, scappando sulle piste e facendo perdere le proprie tracce. Questo ha reso necessaria la chiusura dell’aeroporto per circa un’ora.
Nel frattempo l’egiziano si sarebbe trascinato zoppicante sul confine del terreno di sicurezza dell’aeroporto, nel comune di Samarate (Varese) per scappare. Ma inutilmente. E’ lì che, intorno alla una e trenta, lo hanno trovato i carabinieri della compagnia di Busto Arsizio (Varese). Fondamentale per il rapido esito del suo ritrovamento è stata l’immediata diffusione di una sua foto tramite WhatsApp.
Il trentenne è stato immortalato dalle telecamere di videosorveglianza di Malpensa con indosso jeans, maglietta bianca e giacca. E l’immagine è stata condivisa con tutte le pattuglie impegnate nelle ricerche che lo hanno immediatamente riconosciuto e fermato.
(di Valentina Rigano/ANSA)
