Salvini: “Dateci i terroristi”. Parigi: “Se ha dei fascicoli sui latitanti ce li dia”

Manifestazione Lega a Roma, Salvini sul palco con la felpa della Polizia.
Manifestazione Lega a Roma, Salvini sul palco con la felpa della Polizia.

ROMA. – “I governi stranieri restituiscano i terroristi”, dice Salvini. “Se Salvini ha dei fascicoli sui latitanti italiani in Francia ce li dia”, risponde Parigi. La partita per riavere in Italia chi si è macchiato di gravi crimini negli anni di piombo è tutta aperta. Ed è estremamente complessa, non solo dal punto di vista investigativo, per individuare i ricercati.

La cattura e il rientro in Italia di Battisti ha riacceso i riflettori sulle liste dei soggetti che hanno evitato il carcere fuggendo all’estero e godendo di appoggi e coperture politiche. Ma ognuno di loro rappresenta un caso a sé. Un altro filone, per tutt’altro genere di reati, è quello che riguarda Amedeo Matacena, ex deputato di Forza Italia condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, e altri latitanti negli Emirati Arabi.

Il sottosegretario alla Giustizia, Vittorio Ferraresi (M5S) ha respinto al mittente le accuse di ‘inerzia’ arrivate da Pd su questo fronte e ha reso noto che è stata avanzata una nuova richiesta di estradizione sulla base dei trattati ratificati a ottobre. Per quanto riguarda gli ex terroristi, la volontà politica del governo è chiara: riportarli in Italia perché scontino la pena.

“Abbiamo forze dell’ordine e intelligence al lavoro non solo in Francia, ma anche in Sud America, quindi se diciamo qualcosa lo facciamo con cognizione di causa: speriamo in una collaborazione attiva e leale”, dichiara il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, citando i due paesi in cui c’è la quota maggiore di ricercati.

“Se Salvini ha dei fascicoli sui latitanti ce li dia e saranno esaminati dalla giustizia, caso per caso. Con uno spirito di responsabilità e tenendo sempre a mente quanto sono stati dolorosi per l’Italia gli anni di piombo”, afferma la ministra francese per gli Affari europei, Nathalie Loiseau.

Ad elencare alcuni dei nomi della lista dei latitanti è Paolo Grimoldi, deputato leghista e vice presidente della Commissione Esteri della Camera, che citando “Giorgio Pietrostefani, Enrico Villimburgo, Sergio Tornaghi, Marina Petrella, Narciso Manenti e tanti altri”, punta il dito proprio contro Parigi: “È inconcepibile che uno Stato Ue come la Francia continui a dare copertura e protezione ad assassini che devono scontare la loro pena in Italia. Dopo le elezioni Europee dovrà essere valutata una modifica della normativa comunitaria in materia di estradizioni”.

Tra coloro che non hanno ancora fatto i conti con la giustizia italiana c’è anche Claudio Lavazza, coinvolto e condannato per gli stessi omicidi attribuiti a Battisti e con lui, all’epoca, membro dei Proletari armati per il comunismo. Considerato un irriducibile, è detenuto dal 1996 nel carcere di Teixeiro per reati commessi in Spagna e di recente sarebbe passato anche per un carcere di massima sicurezza parigino per la celebrazione del processo definitivo per fatti di cui è imputato in Francia dagli anni Ottanta. Una volta esaurita la pena in Spagna, potrebbe essere riportato in Italia oppure espiare la condanna per i reati italiani nel carcere iberico.

(di Eva Bosco/ANSA)

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