È l’ora di Gillibrand, la paladina del #metoo corre nel 2020

Kirsten Gillibrand annuncia la sua discesa in campo per le presidenziali.
Kirsten Gillibrand annuncia la sua discesa in campo per le presidenziali.

WASHINGTON. – “Ho intenzione di correre per la Casa Bianca. Come giovane madre combatterò duramente per i figli degli altri come se combattessi per i miei”: la senatrice democratica Kirsten Gillibrand ha annunciato così la sua discesa in campo per le presidenziali, usando come palcoscenico il popolare programma tv di Stephen Colbert.

E’ la seconda donna a farlo nel campo dell’opposizione, dopo la deputata delle Hawaii Tulsi Gabbard, ma le vere rivali sono altre due colleghe che stanno scaldano i motori: Elizabeth Warren e Kamala Harris, probabili protagoniste pure loro di primarie che si annunciano sovraffollate, anche in campo maschile.

Nella sua apparizione televisiva la Gillibrand ha svelato che sta creando un comitato per raccogliere fondi e ha già indicato i suoi temi programmatici: la sanità come diritto e non come privilegio, l’istruzione pubblica, il lavoro, la lotta al “razzismo istituzionalizzato” e alla “corruzione a Washington”.

E, naturalmente, le donne. Sì, perché la senatrice è diventata la paladina del movimento #Metoo e spera di cavalcare la mobilitazione dell’elettorato femminile che nelle recenti elezioni di Midterm ha portato un numero record di donne a Capitol Hill.

La congresswoman inoltre è una fiera avversaria di Donald Trump, con cui ha già polemizzato in passato, quando gli chiese di dimettersi per le accuse di molestie sessuali. Il tycoon le rinfacciò che lo aveva “pregato” di farle donazioni elettorali e che “avrebbe fatto qualsiasi cosa” per ottenerle, finendo nuovamente nella bufera per dichiarazioni ritenute sessiste.

Bionda, 52 anni, carismatica, origini polacche e un passato da avvocato, la Gillibrand è considerata una contendente forte, con in tasca già 10 milioni di dollari avanzati dall’ultima campagna elettorale. In Senato è entrata nel 2009, al posto di Hillary Clinton, che lasciò per diventare segretario di Stato. Da allora è riuscita a farsi rieleggere due volte, restando molto popolare a New York, dove vive col marito Jonathan, un finanziere britannico di ricca famiglia, e due figli.

Nella sua corsa potrebbe trovare tuttavia qualche ostacolo, anche nel suo partito, dove qualche democratico è rimasto irritato dalla sua rapida richiesta al collega dem Al Franken di dimettersi dopo alcune accuse di molestie. La Gillibrand si è alienata anche l’ex alleata Hillary e i fedelissimi dei Clinton quando ha osservato che Bill avrebbe dovuto dimettersi per lo scandalo Lewinsky.

Intanto un’altra donna dem mostra il pugno duro con Trump: la neo speaker della Camera Nancy Pelosi gli ha chiesto di rinviare, per motivi di sicurezza, il discorso sullo stato dell’ Unione previsto al Congresso il 29 gennaio: lo shutdown, che il tycoon si ostina a mantenere finché l’opposizione non gli concede i soldi per il muro col Messico, lascia infatti a casa senza stipendio anche il Secret Service, incaricato di garantire la sicurezza delle alte personalità dello Stato.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)

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