Israele colpisce l’Iran in Siria, alta tensione in Medio Oriente

Soldati israeliani in assetto di guerra. Israele
Soldati israeliani in assetto di guerra. EPA/ABED AL HASHLAMOUN

TEL AVIV. – S’impenna la tensione tra Iran e Israele in uno scontro ormai palese che rischia di avvitarsi in guerra aperta tra le due potenze regionali. Dopo il missile terra-terra iraniano lanciato ieri verso una località sciistica sul Monte Hermon (Alture del Golan, occupate e controllate da Israele), la notte scorsa l’aviazione dello Stato ebraico è passata all’azione con “un avvertimento” che ha colpito obiettivi di Teheran nella zona di Damasco, aeroporto compreso.

Il bilancio diverge a seconda delle fonti: per l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) l’attacco ha provocato 11 morti tra miliziani e soldati siriani; fonti russe hanno invece indicato 4 morti tra i militari di Bashar al Assad. L’Iran, ha tuonato il comandante dell’aeronautica di Teheran Aziz Nasirzadeh, è “impaziente di combattere il regime sionista” ed “eliminarlo dalla Terra”.

Una minaccia che non è passata inosservata: “Non possiamo ignorare – ha immediatamente risposto il premier Benyamin Netanyahu – le esplicite dichiarazioni di Teheran sulla sua intenzione di distruggerci, così come sostenuto dal comandante dell’aviazione iraniana”. Netanyahu ha ribadito che Israele non può soprassedere “agli atti di aggressione dell’Iran e ai suo tentativi di rafforzarsi militarmente in Siria”. “Chi cerca di colpirci – ha concluso – noi lo colpiamo. Chi minaccia di distruggerci subirà le conseguenze”.

Un confronto non più segreto come negli ultimi due anni, ma oramai sotto gli occhi del mondo, favorito anche – hanno denunciato alcuni analisti israeliani – dal sempre più palese defilarsi da parte degli Usa e della Russia. In un insolito annuncio (come inusuale è stato l’attacco diurno di Israele di domenica mattina in Siria, respinto secondo Damasco), l’esercito dello Stato ebraico ha fatto sapere questa mattina di aver colpito nella notte la ‘Forza Quds’ iraniana in Siria.

L’aviazione, in risposta al missile lanciato sul Golan, ha colpito diversi obiettivi iraniani, fra cui “magazzini di munizioni ed installazioni vicine all’aeroporto di Damasco, un sito dell’intelligence ed un campo di addestramento delle forze armate iraniane”. Durante l’attacco, ha aggiunto la stessa fonte, sono stati lanciati verso i jet israeliani, tutti rientrati indenni alla base, decine di razzi terra-aria siriani.

“Il missile terra-terra di media gittata lanciato ieri è di produzione iraniana, non è mai stato usato all’interno della guerra in Siria e – ha precisato il portavoce militare Jonathan Conricus – é stato portato nel paese dall’Iran con l’intento di colpire Israele in futuro”. Israele, da parte sua, ha detto di “aver informato le forze armate siriane che non erano l’obiettivo dell’attacco in corso, diretto soltanto nei confronti di basi iraniane. Ciò nonostante – ha precisato Conricus – i siriani hanno lanciato decine di missili e di conseguenza abbiamo attaccato anche basi dell’antiaerea siriana. Il regime è responsabile di quanto avviene nel suo territorio e si espone a rischi consentendo le attività militari iraniane. L’Iran sfrutta la Siria e questa ieri ne ha pagato il prezzo”.

La situazione al momento sembra calma, ma non sono pochi a temere che possa scivolare verso un’escalation difficile da fermare, specie nel vuoto lasciato da americani e russi. “Quello che sta accadendo in Siria adesso – ha scritto su Haaretz l’analista Anshel Pfeffer – è molto pericoloso. Nessuna delle due parti, Israele e Iran, sembrano voler arrivare ad una guerra completa, ma senza nessuno che intervenga è quello che potrebbe succedere”.

(di Massimo Lomonaco/ANSAmed)

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