Alitalia: sfida tra Delta e Lufthansa. Ferrovie dello Stato prepara la proroga del piano

La scritta Alitalia sull'ala di un aereo.
La scritta Alitalia sull'ala di un aereo.

ROMA. – E’ sfida Delta-Lufthansa nella corsa per il partner che affiancherà le Fs nel progetto di rilancio di Alitalia. Se saranno gli americani insieme ad Air France-Klm oppure la compagnia tedesca, lo deciderà il prossimo consiglio di amministrazione del Gruppo ferroviario, che si riunirà nei prossimi giorni (la data più probabile sembra martedì 29), e che dovrebbe anche deliberare una proroga di un mese del piano industriale, che slitterebbe dal 31 gennaio a fine febbraio.

Quando manca poco più di una settimana alla scadenza di fine mese (decisa quando ancora incombeva la deadline del rimborso del prestito ponte, poi spostata a fine giungo), la proroga sembra ormai inevitabile. Ma l’ufficialità arriverà dal board del gruppo guidato da Gianfranco Battisti, e dal successivo avallo del Ministero dello sviluppo economico.

Il consiglio esaminerà anche l’esito delle trattative condotte in questi due mesi da Fs con vari player internazionali e indicherà quello che più si avvicina al piano industriale immaginato per Alitalia: con il prescelto verrà avviata la trattativa in esclusiva che porterà alla messa a punto del piano.

Da quello che emerge, si starebbe propendendo per l’americana Delta, che avrebbe prospettato un ingresso insieme ad Air France-Klm con una quota del 40% (ciascuna entrerebbe con un 20% nella newco), e punterebbe ad un’Alitalia un po’ più piccola, con una riduzione degli aeromobili da 118 a 110 e una forza lavoro di 9-10 mila lavoratori (e conseguenti 2-3 mila esuberi).

Sull’altro piatto della bilancia c’è l’offerta di Lufthansa, che potrebbe prendere anche tutto il 100% di Alitalia ma sarebbe disposta a scendere fino al 51% e avrebbe lasciato invariata la proposta originaria (con 5-6 mila esuberi). Sembra invece ormai fuori dai giochi la low cost inglese EasyJet, focalizzata soprattutto sul medio-corto raggio (mentre la priorità per l’ex compagnia di bandiera è il lungo raggio).

Accanto al partner internazionale, Fs avrebbe una quota di minoranza del 25-30%, il Mef entrerebbe con un 15% attraverso la conversione in equity di parte del prestito e nella fetta residua potrebbero essere coinvolti fondi o altre partecipate pubbliche. La trattativa avviata con le due compagnie, secondo quanto si apprende, è comunque molto ben avviata: finora il dialogo si è concentrato sul progetto industriale, mentre non si sarebbe parlato nello specifico di esuberi.

Se ne parlerà nella della trattativa in esclusiva, che dovrà affrontare anche il nodo dell’assetto societario. Sia Delta che Lufthansa infatti, sarebbero intenzionate ad indicare l’amministratore delegato. Cosa che potrebbe non incontrare il favore del Governo italiano.

(di Enrica Piovan/ANSA)

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