Anno giudiziario, allarme femminicidi e baby criminali

Scarpe con spillo rosse in una manifestazione contro la violenza sulle donne.
Scarpe con spillo rosse in una manifestazione contro la violenza sulle donne.

ROMA. – Sulla violenza di genere e le baby gang l’allerta dei giudici rimane sempre alta, come su molti altri reati di grande impatto sociale: ecco come il Primo presidente della Cassazione Giovanni Mammone ne ha parlato, e alle sue parole si aggiungono quelle del Pg Riccardo Fuzio sul terrorismo islamico e la criminalità organizzata.

“Di notevole allarme sociale è il fenomeno del cosiddetto femminicidio che, pur non rilevante numericamente, è indice di una persistente situazione di inferiorità della donna nell’ambito familiare – ha detto Mammone – e di una tendenza a risolvere crisi coniugali attraverso la violenza. Viene segnalato, inoltre, l’aumento del numero dei procedimenti per reati contro la libertà sessuale, anche commessi da minori, e per stalking”.

Le mura familiari sono spesso luogo di conflitti che sfociano in denunce: “si conferma la tendenza all’aumento dei procedimenti per reati connessi alla conflittualità familiare, dai maltrattamenti” al mancato pagamento degli alimenti per moglie e figli “che matura spesso in contesti di disagio economico e sociale ed è spesso condizionata da abuso di alcool e droghe”, ha spiegato Mammone.

Sulle violenze commesse dai minori, si è inoltre soffermato il Primo presidente definendolo un “fenomeno allarmante” pur se “limitato numericamente”. Mammone ha ricordato le “aggressioni violente e immotivate messe in atto da giovanissimi ai danni di coetanei”. “Si tratta di vicende che impegnano non solo la polizia giudiziaria, ma anche gli organi di giustizia minorile, i servizi sociali ed altri enti incaricati della tutela delle vittime”.

Quanto alle carceri italiane, Mammone non ha nascosto come nuovamente si rischia il collasso. “Quanto alla situazione delle carceri, si registrano nuovamente casi di sovraffollamento. Cresce la popolazione carceraria straniera. Il numero dei detenuti stranieri alla data del 31 dicembre 2018 era di 19.745 su 57.608, la capienza regolamentare alla stessa data era di 50.499. Elevatissimo, e in aumento per l’attribuzione di nuove competenze, risulta il carico di lavoro della magistratura di sorveglianza pur a fronte di un costante ed elevato numero di definizioni, con un generale aumento delle pendenze”.

Sul rischio jihad, il Pg Fuzio è intervenuto rilevando come nonostante “la quasi completa sconfitta militare del cosiddetto Islamic State nello scenario di guerra siro-iracheno”, “il livello della minaccia terroristica rimane elevato, per la persistenza di forme di pubblicità, esaltazione, proselitismo dell’agire terroristico sul web”. “In ogni caso il sistema complessivo di contrasto si è rivelato all’altezza”.

Il Pg ha poi sottolineato la ripresa dell’attività della Cupola palermitana di Cosa Nostra, dopo la morte dei boss Riina e Provenzano e la crescente insicurezza delle strade di Napoli “scenario” di crimini di camorra che mettono a repentaglio l’incolumità dei cittadini.