Spagna, “ultimatum” del presidente Sánchez al governo Maduro

Il presidente del governo spagnolo, Pedro Sánchez

MADRID – Otto giorni per indire nuove elezioni presidenziali. Qualora il governo del presidente Nicolás Maduro dovesse decidere il contrario, la Spagna è pronta a riconoscere Juan Guaidó come capo di Stato per avviare e gestire un processo politico che porti a elezioni libere, democratiche, trasparenti con tutte le garanzie. Il presidente del governo spagnolo, Pedro Sánchez, è stato chiaro. Nella sua dichiarazione, nella sala stampa di fronte a giornalisti e corrispondenti stranieri, non ha concesso margini a dubbi.

– Il Venezuela – ha detto il presidente Sánchez – vive già da tanti anni una gravissima crisi politica, democratica, economica e umanitaria. Nulla può illustrare meglio quest’affermazione che l’esistenza di oltre 3milioni di venezuelani sfollati. La Spagna – ha proseguito – ha assunto la leadership europea favorevole alla democrazia e alla libertà. Lo ha fatto con coerenza, cosciente della sua responsabilità come membro della comunità iberoamericana.

Il presidente Sánchez ha spiegato che già da mercoledì scorso, il suo governo “lavora intensamente nella costruzione di una posizione comune in seno alla Comunità europea”. Una posizione che si è tradotta in forma chiara nella dichiarazione dell’Unione e dei suoi 28 Stati membri.

Il presidente del governo ha sottolineato che l’Unione Europea riconosce la legittimità del Parlamento venezuelano. Quindi ha chiesto la celebrazione “immediata”, e ha posto l’accento sulla parola “immediata”, di elezioni presidenziali trasparenti e democratiche in Venezuela.

– Il governo spagnolo – ha ricalcato – ha agito con enorme cautela, responsabilità, e fermezza di fronte alla grave situazione politica che vive il Venezuela.

Ha spiegato che, stando a Davos per partecipare al Foro Economico Mondiale, si è riunito con alcuni leader latinoamericani con i quali ha avuto “uno scambio di punti di vista sulla situazione venezuelana”.

– Come sapete – ha aggiunto rivolgendosi ai giornalisti presenti – ho avuto un colloquio telefonico con Juan Guaidó, con l’obiettivo di esprimergli la mia stima e anche per conoscere i suoi piani immediati. In questa conversazione ho anche espresso la mia solidarietà e quella del popolo spagnolo per ciò che si sta vivendo in Venezuela.

Il presidente Sánchez ha spiegato che, in questi giorni, ha svolto un intenso lavoro “in seno all’Unione Europea per raggiungere una posizione comune nella ricerca del riconoscimento di Juan Guaidó come presidente del Venezuela, con la responsabilità di convocare elezione libere, democratiche con tutte le garanzie indispensabili; elezioni che permettano la formazione di un governo che rappresenti veramente il popolo venezuelano”.

E’ stata questa, ha spiegato il presidente Sánchez, la posizione difesa dal ministro degli Esteri, Josep Borrell, in seno al Comitato Politico e della Sicurezza Europea, che si è riunito ieri.

– Spagna, quindi – ha precisato -, sostiene una posizione chiara, condivisa dall’immensa maggioranza dei paesi membri dell’Unione. Voglio dirlo chiaramente, non è nostra intenzione imporre o togliere governi in Venezuela. Vogliamo democrazia ed elezioni libere.

Quindi l’ultimatum rivolto al governo del presidente Nicolás Maduro.

– Se in 8 giorni non s’indicono elezioni giuste, libere e trasparenti in Venezuela, la Spagna riconoscerà a Juan Guaidó come presidente del Venezuela. Voglio ricordare che la comunità internazionale – ha proseguito – non ha riconosciuto la legittimità delle elezioni di maggio scorso sulle quali si sostiene la presidenza di Nicolas Maduro. Non l’ha riconosciuta neanche il governo spagnolo. Questa è una delle ragioni per le quali gli ambasciatori dell’Ue non hanno assistito alla cerimonia dello scorso 10 gennaio.  Invece, tanto a livello internazionale come a quello europeo, si riconosce la legittimità del Parlamento venezuelano, eletto democraticamente nel rispetto delle norme costituzionali.

Per il presidente del governo spagnolo, Juan Guaidó, essendo presidente del Parlamento, è la persona che dovrebbe assumere la leadership della transizione verso elezioni libere.

Ha ricordato la responsabilità della Spagna come membro della Comunità Iberoamericana di Nazioni e dell’Unione Europea, i legami storici ed affettivi che unisce il Paese al Venezuela,  e la numerosissima comunità spagnola, “il cui benessere rappresenta la massima priorità per il governo della Spagna”.

Il presidente del governo spagnolo ha concluso il suo intervento sottolineando che solo attraverso elezioni libere e trasparenti il Venezuela potrà uscire dalla grave crisi che oggi  gli tocca vivere.

Redazione Madrid

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