Nuovo duello Italia e Macron, i migranti in campagna Europee

La Sea Watch alla fonda.
La Sea Watch alla fonda. (ANSA)

ROMA. – La campagna per le Europee irrompe nella partita migranti e anche sul caso della Sea Watch 3. Uniti nel rispondere duramente all’Europa, Luigi Di Maio e Matteo Salvini cominciano a differenziare le proprie posizioni, con il M5S che, se da un lato si mantiene vicino all’alleato di governo, dall’altro abbozza una reazione nel campo prediletto dalla Lega. Allo slogan “porti chiusi” il M5S, sul caso Sea Watch 3, ne affianca un altro: far sbarcare le persone e inviarle nel Paese al quale fa riferimento la nave della Ong, in questo caso l’Olanda. E si riaccende lo scontro tra i giallo-verdi e Emmanuel Macron.

“L’Italia merita altri leader”, attacca il presidente francese. “Prima di farci la morale, liberi l’Africa dal neocolonialismo”, replica Di Maio. A dare il là alla linea del M5S è Alessandro Di Battista. “Facciamoli sbarcare e portiamoli in Olanda, serve un incidente diplomatico perché l’Ue si assuma le proprie responsabilità”, spiega infatti il frontman, mentre il premier Giuseppe Conte, di rientro dal Golfo Persico, per ora non interviene anche se, per la soluzione del caso, le prossime, assicura Di Maio, saranno le “ore decisive”.

Il ministro degli Esteri Enzo Moavero, intanto, è interprete dell’ala più moderata dell’esecutivo, e nella Giornata della Memoria fa un parallelo tra la tragedia della Shoah e il dossier migranti sul quale – afferma – “manca umanità”. Di Maio sposa la linea di Di Battista e annuncia che il governo è impegnato a fornire alla magistratura tutti gli elementi perché la Sea Watch sia “sequestrata” ma, allo stesso tempo, ribadisce l’obiettivo di portare i 47 migranti in Olanda senza che siano registrati in Italia.

E il leader M5S, replicando a Macron che bolla come “irrilevanti” le parole di Di Maio e Salvini, torna ad attaccare l’Eliseo sul tema del franco Cfa. “Se il tema del prossimo Consiglio europeo sarà l’ immigrazione, chiederemo di portare al tavolo il dossier”, annuncia Di Maio perché se la Francia “impoverisce gli Stati africani poi le persone partono e vengono qui”.

Del resto, proprio contro Macron, M5S e Lega punteranno alle Europee lanciando il sogno populista del ribaltone ai vertici di Bruxelles. Ma le rette di Di Maio e Salvini, da qui a maggio, saranno parallele. E non è un caso che, sia Di Maio che Di Battista attacchino il monopolio mediatico della questione migranti, sulla quale la Lega parte in largo anticipo. Nel Movimento, ormai, Di Maio e Di Battista interpretano due voci complementari e solo apparentemente discordanti, provando così a ricompattare i pentastellati.

Una strategia che sarà messa in campo nelle prossime settimane e che probabilmente è stata al centro di una cena, mercoledì scorso, tra il vicepremier, Di Battista, e il presidente della Camera Roberto Fico, interprete dell’ala ortodossa e a volte dissidente del Movimento. E anche sulla Diciotti, se da un lato Di Maio difende l’azione del governo dicendosi pronto a testimoniare, dall’altro, sul voto del M5S sull’autorizzazione a procedere, sottolinea: “Non gli faremo un favore votando contro”.

Quindi ok ai giudici visto che il ministro dell’Interno vuol farsi processare. Di Battista, poco prima, quasi provocava il leader della Lega: “Rinuncia all’immunità, poi si vede”. Mentre, sull’onda del caso Sea watch anche le opposizioni entrano in campo. E se una parte di FI rompe l’asse con la Lega, domani il Pd chiederà in Parlamento l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulle stragi nel Mediterraneo, annunciando una staffetta di suoi parlamentari sulla nave finché i migranti non saranno sbarcati.

(di Michele Esposito/ANSA)