Conte a Macron: E’ il popolo a scegliersi i leader

Emmanuel Macron e Giuseppe Conte fotografati al Summit del G7 a Charlevoix in Canada.
Emmanuel Macron e Giuseppe Conte fotografati al Summit del G7 a Charlevoix in Canada. EPA/IAN LANGSDON/POOL MAXPPP OUT

NICOSIA. – E’ “il popolo” a decidere se i leader siano o meno all’altezza. La stoccata di Giuseppe Conte arriva a 24 ore dalle durissime parole di Macron sul fatto che gli italiani meritano “leader all’altezza della loro storia”. E il premier risponde toccando sul vivo un presidente francese in piena emorragia di consensi: “Gli italiani lo hanno stabilito e sono costanti in questo convincimento, come dimostra il fatto che il consenso di questo governo è tra i più alti di tutti i governi europei”.

Una risposta dura quanto l’accusa per arrivare ad ‘armi pari’ a Nicosia, prima occasione di confronto tra Conte e Macron dopo settimane di tensione tra Italia e Francia. Se al vertice dei Paesi del Sud del Mediterraneo un bilaterale non è al momento in agenda, resta sul tavolo la possibilità di un chiarimento. Anche perché tra i temi al centro del summit ce n’è più d’uno sensibile per entrambi i Paesi.

L’immigrazione innanzitutto, con la questione Sea Watch ancora tutta da risolvere, ma anche gli interessi congiunti di Francia e Italia sulle ricerche di idrocarburi al largo di Cipro. Non è un caso che entrambi i leader vedranno in bilaterale il presidente della Repubblica cipriota Nicos Anastasiades. Macron inoltre arriva arriva a Cipro direttamente dal Cairo, dopo aver affrontato con il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi una serie di temi cruciali anche per l’Italia, a partire dalla Libia.

Ma il presidente francese, entrato da subito orgogliosamente in rotta di collisione con il sovranista Matteo Salvini, ha tutto l’interesse a cercare una convergenza con Conte, se non altro per mettere in difficoltà il vicepremier. Che da Roma ha immediatamente risposto ai suoi attacchi: “Pensi a restituirci i terroristi e gli assassini che la Francia accoglie da troppi anni – ha detto – poi ne riparliamo”.

Resta il fatto che se gli interessi, soprattutto economici, che spingono Italia e Francia a cercare un chiarimento sono molti, restano anche forti le ragioni di attrito. Alle quali si affiancano quelle squisitamente elettorali: nei confronti del ‘nemico’ Macron (e dell’Europa più in generale) Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno trovato un’unità insperata su altri temi.

Quel che è certo è che all’ultimo vertice dei paesi del sud del Mediterraneo, al quale partecipano, oltre a Italia e Francia, anche Spagna, Grecia, Portogallo e Malta, oltre, ovviamente ai padroni di casa, il clima è decisamente cambiato. I leader si riunirono a Roma esattamente un anno fa (premier Gentiloni) e da lì lanciarono, uniti, un appello sottolineando il ‘forte spirito europeista dell’incontro’.

(dell’inviata Paola Tamborlini/ANSA)

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