Papa, Giornata Mondiale della Gioventù: “No a muri e nazionalismi”

Papa Francesco durante l'udienza generale nella sala Paolo VI in Vaticano.
Papa Francesco durante l'udienza generale nella sala Paolo VI in Vaticano. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

CITTA’ DEL VATICANO. – La Giornata Mondiale della Gioventù di Panama come “segno controcorrente” rispetto ai muri e ai “nazionalismi conflittuali”. Così l’ha vista il suo principale protagonista insieme ai giovani cattolici provenienti da tutto il mondo, papa Francesco, che oggi ne ha ripercorso tutti i momenti nell’udienza generale nell’Aula Paolo VI.

“Vedere tutte le bandiere sfilare insieme, danzare nelle mani dei giovani gioiosi di incontrarsi è un segno profetico, un segno controcorrente rispetto alla triste tendenza odierna ai nazionalismi conflittuali, che alzano dei muri e si chiudono alla universalità, all’incontro fra i popoli”, ha detto.

“È un segno che i giovani cristiani sono nel mondo lievito di pace”. Per il Papa, “tutto è stato come ‘contagiato’ e ‘amalgamato’ dalla presenza gioiosa dei giovani: una festa per loro e una festa per Panamá, e anche per tutta l’America Centrale, segnata da tanti drammi e bisognosa di speranza e di pace, e pure di giustizia”.

Questa Giornata Mondiale della Gioventù, ha proseguito, “è stata preceduta dall’incontro dei giovani dei popoli nativi e di quelli afroamericani. Un bel gesto: hanno fatto cinque giorni di incontro, i giovani indigeni e i giovani afro-discendenti. Sono tanti in quella regione. Loro hanno aperto la porta alla Giornata Mondiale”.

“E questa è un’iniziativa importante che ha manifestato ancora meglio il volto multiforme della Chiesa in America Latina: l’America Latina è meticcia – ha osservato Bergoglio -. Poi, con l’arrivo dei gruppi da tutto il mondo, si è formata la grande sinfonia di volti e di lingue, tipica di questo evento”.

Francesco ha voluto ricordare un aspetto particolare della sua visita a Panama. “Una cosa che mi ha colpito tanto – ha spiegato: la gente alzava con le braccia i bambini. Quando passava la Papamobile tutti con i bambini: li alzavano come dicendo: ‘Ecco il mio orgoglio, ecco il mio futuro!’. E facevano vedere i bambini. Ma erano tanti! E i padri o le madri orgogliosi di quel bambino”.

“Ho pensato: quanta dignità in questo gesto, e quanto è eloquente per l’inverno demografico che stiamo vivendo in Europa! L’orgoglio di quella famiglia sono i bambini. La sicurezza per il futuro sono i bambini. L’inverno demografico, senza bambini, è duro!”, ha sottolineato.

Il Papa si è soffermato su uno dei momenti cruciali. “Tra le tappe della Gmg c’è sempre la Via Crucis – ha detto -. Camminare con Maria dietro Gesù che porta la croce è la scuola della vita cristiana: lì si impara l’amore paziente, silenzioso, concreto”.

“Io vi faccio una confidenza – ha aggiunto ‘a braccio’ -: a me piace tanto fare la Via Crucis, perché è andare con Maria dietro Gesù. E sempre porto con me, per farlo in qualsiasi momento, una Via Crucis tascabile, che mi ha regalato una persona molto apostolica a Buenos Aires. E quando ho tempo prendo e seguo la Via Crucis”.

“Fate anche voi la Via Crucis, perché è seguire Gesù con Maria nel cammino della croce, dove Lui ha dato la vita per noi, per la nostra redenzione. Nella Via Crucis si impara l’amore paziente, silenzioso e concreto”, ha detto ancora.

Un altro significativo richiamo, nei saluti ai pellegrini portoghesi, tra i settemila della Sala Nervi: “il mondo ha bisogno di una Chiesa giovane, gioiosa e accogliente. Rinnoviamo il nostro impegno affinché le nostre comunità diventino luoghi dove si fa esperienza dell’amore di Dio che non esclude nessuno”.

“E la prossima Giornata sarà in portoghese!”, ha poi concluso, tra gli applausi, riferendosi a Lisbona 2022.

(di Fausto Gasparroni/ANSA)