Migranti: asilo negato, suicida 25enne nigeriano

Funerali 25enne nigeriano morto suicida, Prince Jerry
Funerali 25enne nigeriano morto suicida, Prince Jerry

GENOVA. – Richiesta di asilo politico respinta e ombre sul permesso di soggiorno per motivi umanitari. Un 25enne nigeriano, Prince Jerry, da due anni e mezzo a Genova, integrato e con un ottimo italiano, attivo nel volontariato, impegnato nello studio per farsi riconoscere anche in Italia la laurea in chimica, si sarebbe tolto la vita lunedì scorso gettandosi sotto un treno a Tortona (Alessandria).

La sua morte ha lasciato sgomenti amici e volontari, ma col passare delle ore è diventata emblema del nuovo assetto per i migranti col dl sicurezza, oltre che una storia ‘virale’. Anche se un nesso diretto con il tragico gesto non ci sarebbe: come ricorrente ante decreto (era in attesa della fissazione dell’udienza) Prince rientrava comunque tra quanti possono aver accesso al permesso di soggiorno per motivi umanitari con il vecchio ‘quadro’ normativo.

Il primo a muoversi sulla vicenda, comunque, è stato monsignor Giacomo Martino, responsabile della Migrantes di Genova, chiamato a Tortona per il riconoscimento della salma. Si è quindi rivolto ad alcuni parrocchiani col racconto della tragica storia e l’avviso dei funerali, che si terranno domani alle 11.30 nella centrale chiesa dell’Annunziata a Genova, con sepoltura poi nel cimitero di Coronata.

“Cari tutti, ieri sono stato tutto il giorno a Tortona. Uno dei nostri ragazzi di Multedo, Prince Jerry, cui era stato opposto un diniego prima di Natale e scoprendo che non avrebbe potuto contare neppure sul permesso umanitario che è stato annullato dal recente Decreto, si è tolto la vita buttandosi sotto un treno. Ho dovuto provare a fare il riconoscimento di quanto era rimasto di lui. È stato un momento difficile ma importante perché ho ritenuto di doverlo accompagnare in questa sua ultima desolazione”, ha scritto in un messaggio privato, in poche ore condiviso da molti.

“Erano parole di dolore e di sofferenza personale confidate a degli amici – ha poi chiarito don Martino -. Avevo scelto di non parlare di Prince Jerry per rispettare il dolore della sua morte e desolazione. Vi sono indagini giudiziarie che stanno stabilendo esattamente i fatti ed eventuali responsabilità. Non desidero in nessun modo che questo ragazzo e la sua triste storia vengano strumentalizzate per discorsi diversi da quelli di compassione per una vita stroncata e di un lungo sogno interrotto”.

Prince Jerry, 5 fratelli, era nato nei pressi di Benin City in Nigeria e era arrivato in Italia nel giugno del 2016. Parlava benissimo italiano, hanno spiegato quanti lo conoscevano, faceva volontariato con varie realtà di Genova, ed era praticamente ossessionato dallo studio, dopo essersi sentito non valorizzato dal mancato riconoscimento della laurea in chimica ottenuta in Nigeria.

Le indagini degli inquirenti chiariranno se sia stato effettivamente un suicidio. “Probabilmente il clima attuale ha fatto aumentare la disperazione in una vita che è un mistero di problemi, violenze e tragicità difficile da capire”, ha commentato Maurizio Aletti della cooperativa Un’altra storia di Genova, che lo conosceva bene.

 

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