Serie A: l’Atalanta sbanca Cagliari e vede la Champions

Scontro tra Simone Padoin (Cagliari) e Rafael Toloi (Atalanta) nella partita Cagliari- Atalanta.
Scontro tra Simone Padoin (Cagliari) e Rafael Toloi (Atalanta) nella partita Cagliari-Atalanta. ANSA/FABIO MURRU

CAGLIARI. – L’Atalanta non si ferma e vola sempre più in alto a respirare aria di Champions: agganciata la Roma e la Lazio al quinto posto. Questa volta per battere il Cagliari alla Sardegna Arena non servono nemmeno i gol di Zapata (stop dopo dieci partite sempre a segno tra coppa e campionato), ma basta un colpo di testa di Hateboer. Massimo risultato senza grande sforzo: la squadra di Gasperini sbatte per un tempo contro il muro dei padroni di casa. Poi nella ripresa ha la fortuna e il merito di segnare subito. E di mettere la partita in discesa. Anche se nel finale, in undici contro dieci, rischia grosso salvato dalla traversa su colpo di testa di Deiola.

Il Cagliari invece non dà segni di ripresa: per i rossoblu è la seconda sconfitta di fila. E il Bologna ora è solo a meno quattro. Volenteroso nel primo tempo, distratto in occasione del gol. Poi di nuovo generoso, ma confuso, alla ricerca del pari. Tutto inutile per i rossoblu. Cagliari senza Barella, ma con un centrocampo che prova a occupare bene le posizioni per evitare che l’Atalanta possa ragionare e giocare. Si rompe subito Birsa, chiamato ad assistere Pavoletti, ma lo schema anche con Joao Pedro è lo stesso.

Il risultato è che i nerazzurri non riescono a sviluppare la manovra. E Zapata e Gomez, controllato quasi a uomo da Padoin, vedono pochi palloni. Tanto che il primo tiro in porta, un colpo di testa di Pasalic respinto da Cragno, arriva giusto da un calcio d’angolo. Uno zero a zero giusto nel risultato e, più o meno, nel conto delle occasioni.

Va meglio al Cagliari che ha bisogno di muovere la classifica soprattutto dopo il colpaccio del Bologna a Milano. E soprattutto teme l’ultimo curriculum di Zapata, sempre a segno nelle ultime dieci partite. E dell’Atalanta che da metà dicembre segna sempre almeno due gol a partita. Con punte di sei (Sassuolo) e cinque (Frosinone). Gli angoli (tre a zero) in effetti dicono che spinge di più l’Atalanta, ma Cragno non corre tutti questi grandi pericoli.

Nella ripresa però l’Atalanta passa al primo affondo: corsa e cross di Castagne, Hateboer salta bene alle spalle (e secondo l’arbitro non c’è contatto) di Padoin e di testa infila Cragno. Un gol che sembra dare la scossa alla partita, al Cagliari. E a Joao Pedro: è il brasiliano a regalare la prima invenzione che per poco non diventa un assist gol per Pavoletti.

Insomma, qualcosa cambia. E se ne accorge anche Gasperini che butta dentro Ilicic al posto di Gomez. In realtà l’Atalanta segna ancora ma l’arbitro annulla subito: il gol sarebbe di Freuler, l’offside di Pasalic. E allora Maran prova anche l’ultima mossa: Thereau e Pellegrini, appena arrivati dal mercato. Qualche fiammata, ma l’Atalanta, quando palleggia, comanda. E rischia anche di raddoppiare con i tiri da fuori di Paselic e Ilicic. Bravo Cragno.

Le ultime speranze del Cagliari muoiono quando si stira Thereau e i rossoblu rimangono in dieci. E l’Atalanta non va oltre. Nel recupero il colpo di testa di testa di Deiola: la traversa salva i nerazzurri. Finisce con la curva, arrabbiata, che chiama i giocatori per un confronto: la situazione inizia a farsi preoccupante.

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