Nel paniere Istat entrano bici elettrica, zenzero e web tv

E-bike nel paniere Istat.
Una e-bike .

ROMA. – Ambientalisti, tecnologici, o meglio ‘social’, e gourmet. Se si segue la ‘pista’ dei consumi gli italiani appaiono così. L’istituto di statistica si adegua e come ogni anni aggiorna il paniere, l’insieme di tutti i beni e i servizi in grado di influenzare la dinamica dei prezzi.

Nel calderone entrano, infatti, lo zenzero, la bicicletta elettrica e la web tv. Escono invece i cd e i dvd vergini, acquistati per registrarci sopra. Stessa sorte per la lampadina a risparmio energetico, ormai rimpiazzata da quella a Led. I prodotti di riferimento cambiano ma il segno dell’inflazione resta sempre quello: i prezzi continuano a rallentare il passo. Il tasso a gennaio si ferma allo 0,9%, il livello più basso da dieci mesi. E ancora più giù va il ‘carrello della spesa’ (+0,5%).

Ma per cosa oggi gli italiani mettono mano al portafoglio? Rispetto allo scorso anno, stando al ‘termometro dell’Istat, salgono gli acquisti per cibi dalle molteplici proprietà alimentari, come i frutti di bosco e lo zenzero, la spezia originaria dell’Asia. D’altra parte si tratta di prodotti che si vedono sempre più spesso nei reparti frigo dei supermercati, magari già sistemati in confezioni ad hoc.

Ormai ha preso piede anche lo scooter sharing, che si aggiunge al noleggio di auto. Sempre in chiave ‘green’ si può leggere l’ingresso nel paniere della e-bike. La mobilità diventa quindi sostenibile e anche divertente, visto che tra i prodotti che fanno la differenza l’Istituto inserisce e l’hoverboard, lo skate elettrico ricercato da ragazzi e non solo.

Non più prorogabile era poi l’inclusione nel paniere degli abbonamenti per le internet tv, ambite soprattutto per le serie televisive. Ma a far registrare il rialzo più netto nelle vendite è la cuffia dotata di microfono, utilizzata per giocare ai videogame e per comunicare via web.

Fin qui le vere e proprie ‘new entry’, ma l’Istat ha anche affinato alcune categorie merceologiche già presenti. Ecco che la voce ‘mobili’ si arricchisce dell’arredo da esterno (come tavoli e sedie per il giardino). Lo stesso vale per l’energia elettrica del mercato libero, anche se l’apertura completa è slittata di un anno, e per alcuni prodotti sanitari, come pannoloni e traverse salvaletto. Ancora invece non fanno parte dei prodotti benchmark i servizi di consegna dei pasti a domicilio, ma probabilmente spunteranno nel paniere che verrà.

A parte le singole voci, che in tutto sono 1.507, l’Istat ha aggiornato i pesi che spettano a ciascun capito di spesa. Il primo posto spetta comunque sempre agli alimentari, seguiti dai trasporti e dai servizi ricettivi e di ristorazione. Da qui dunque si parte ogni mese per calcolare l’inflazione. E su questo fronte il 2019 si apre in calo, “accentuando – dice lo stesso Istat – i segnali di debolezza che avevano caratterizzato l’ultima parte del 2018”.

Confcommercio parla addirittura di “scomparsa dell’inflazione”, del tutto “coerente con la riduzione del livello di attività economica”. Sulla stessa linea Confesercenti, secondo cui la frenata del tasso, la seconda consecutiva, “conferma la debolezza del mercato”.

I consumatori avvertono che, seppure in discesa, un’inflazione allo 0,9% ha comunque delle ricadute per le famiglie, con un aggravio medio di oltre 270 euro annui. C’è chi vede il bicchiere mezzo pieno come l’Unione nazionale consumatori, secondo cui il calo del Pil ha avuto comunque una “conseguenza positiva”: frenare i prezzi. Per il Codacons invece il segnale è sintomo di un’economia che arranca e che neanche i saldi sono riusciti a vivacizzare.

(di Marianna Berti/ANSA)