Sci, Mondiali: subito un lampo Italia, Goggia argento da star

Sofia Goggia in azione nel SuperG ad Are, Svezia.
Sofia Goggia in azione nel SuperG ad Are, Svezia. (ANSA/AP Photo/Gabriele Facciotti)

AARE. – Meglio di così non potevano cominciare per l’Italia i Mondiali di Aare visto che già nella prima gara è stato migliorato il bilancio della competizione iridata di due anni fa a St. Moritz quando conquistò un solo bronzo per merito anche allora, di Sofia Goggia in gigante. Per cui va benissimo così, con la bergamasca ancora una volta eroina azzurra e che in 1.04.91 ha vinto l’argento nel SuperG iridato sulle nevi scandinave.

L’oro, per soli due centesimi di secondo, è’ andato all’americana Mikaela Shiffrin. Per lei – grande protagonista annunciata di questi Mondiali e dominatrice delle ultime stagioni di coppa del mondo – è il quarto titolo iridato in carriera, il primo in una disciplina veloce.

Bronzo infine alla svizzera Corinne Suter in 1.04.94, con le prime tre atlete comprese in soli cinque centesimi di secondo, a testimoniare un gara tesissima sino allo spasimo. E’ stata infatti una gara da batticuore con sole e buona visibilità unicamente per le prime venti atlete. Poi il cielo si è coperto e per le altre al via la partita era ormai chiusa come per l’attesa campionessa olimpica Ester Ledecka che aveva il pettorale 27.

Il tutto è successo con 21 gradi sotto zero e partenza abbassata di un centinaio di metri per evitare in quota le solite terribili raffiche di vento così frequenti da queste parti. Sofia Goggia è scesa con il pettorale 3 e dà subito ben un secondo e 57 centesimi di distacco alla campionessa francese Tessa Worley che l’ha preceduta e che sa benissimo come si scia.

Si capisce così subito che quello di Sofia è un tempo eccezionale. Ma, tagliato il traguardo, l’italiana scuote la mano destra e la testa per far capire di aver sciato così così e di non essere del tutto soddisfatta della sua prestazione. Poi, congiungendo le mani ed inchinandosi a più riprese in stile orientale, Sofia saluta alla sua solita maniera il pubblico svedese che la osanna e che ha comunque capito i aver assistito ad una prestazione eccezionale.

“‘In effetti nella parte alta ho avuto troppo rispetto della pista, con le porte cosi’ strette e difficili avrei potuto osare di più”, confessa poi l’oro olimpico di discesa. In effetti molte atlete successive hanno sulla parte intermedia tempi migliori di quelli di Sofia.

E’ il caso anche delle altre tre azzurre, tutte bravissime: Nadia Fanchini alla fine 5/a in 1.05.03, Francesca Marsaglia 7/a e Federica Brignone 10/a in 1.05.43. Ma anche loro hanno poi ceduto nella parte finale rispetto alla bergamasca. La gara – una vera batosta per le quotatissime austriache, con la migliore solo 11/a, alle spalle della Brignone – è stata segnata dalla brutta caduta ma senza danni di Lindsey Vonn.

L’americana sarà comunque in gara anche in discesa prima di chiudere definitivamente la carriera. Domani ad Aare tocca al superG uomini: l’Italia cala i suoi assi Dominik Paris e Christof Innerhofer, anche loro galvanizzati dalla medaglia di Sofia Goggia.

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