Tanta natura da salvare tra i Luoghi del Cuore Fai

Screen-shot del sito Fai, con in primo piano il fiume Oreto.
Screen-shot del sito Fai, con in primo piano il fiume Oreto.

MILANO. – C’è tanta natura, oltre a chiese, edifici, borghi e botteghe storiche, nel nono censimento de “I luoghi del cuore” del Fai votati tra maggio e novembre 2018 da 2.227.847 italiani, +41,6% rispetto all’ottava edizione e +9100% rispetto alla prima edizione del 2003, quando l’iniziativa di Fondo Ambiente Italiano e Intesa Sanpaolo raccolse 24.200 voti.

La mappa dei luoghi del cuore del Fai compone un catalogo delle bellezze naturali e architettoniche a cui gli italiani non intendono rinunciare. Il Monte Pisano di Calci e Vicopisano (Pisa), andato in fumo nel rogo probabilmente doloso dello scorso settembre, e il fiume Oreto a Palermo conquistano il podio – rispettivamente con 114.670 e 83.138 voti – insieme al vecchio stabilimento termale liberty di Porretta Terme, sui colli bolognesi, che si aggiudica il terzo posto. Seguono il Santuario Madonna della Cornabusa di Sant’Ombono Terme (Bergamo) – quarto in classifica nazionale e primo dei più votati in Lombardia – e il piccolo borgo di Rasiglia (Perugia) dove i soli 17 abitanti sono riusciti a raccogliere 32.120 voti per il sito archeologico industriale con vecchi lanifici, opifici e tintorie.

I luoghi del cuore “sono come grida di dolore di cittadini che si sono visti portare via, ad esempio, una montagna intera o un fiume inquinato”, ha detto il vicepresidente del Fai Marco Magnifico durante la presentazione dei dati a Milano.

Come grida di dolore sono altri gioielli italiani colpiti da disastri, emergenze e calamità che hanno conquistato un posto in classifica: è il caso ad esempio del Parco della Rimembranza a Napoli (al nono posto con 23.563 voti), chiuso lo scorso ottobre dopo una bufera di vento che ne aveva sradicato decine di alberi, o del “canyon” veneto di Serrai di Sottoguda (Belluno) distrutto da piogge e frane, o della chiesa di San Salvatore a Campi di Norcia (Peugia) ferita dal terremoto.

Tra i primi 100 classificati, anche diversi ‘luoghi d’acqua’ sia dolce, come il Lago d’Orta in provincia di Novara e quello di Monticchio in Basilicata, le sorgenti liguri del Fizzo e i canali di Bologna, sia salata tra cui il trabocco Turchino di Chieti e le saline joniche di Montebello Ionico in Calabria.

I primi tre classificati riceveranno un contributo rispettivamente di 50mila, 40mila e 30mila euro da investire in un progetto di valorizzazione. Il Fai si farà inoltre portavoce di tutte le segnalazioni ricevute sensibilizzando sindaci e governatori.

E proprio alle Regioni il presidente del Fai Andrea Carandini ha lanciato una proposta: “Stanziare una cifra pari ai voti raccolti dal luogo più votato in regione da destinare ad un progetto concreto. Ad esempio, ad oggi la cifra totale dei voti dei primi classificati in ogni regione sarebbe pari a 542mila euro. E’ un appello alle Regioni – ha spiegato Carandini – che renderebbe il rapporto tra cittadini, luoghi e istituzioni un patto concreto e lungimirante, che è l’aspetto più carente oggi nella politica italiana”.

(di Giulia Costetti/ANSA)

Lascia un commento