Mattarella in Angola: “Le imprese Italia aprano all’Africa”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la Sig.ra Laura,all'Assemblea Nazionale durante la sua prolusione davanti ai parlamentari riuniti in sessione solenne,in occasione della visita di Stato nella Repubblica dell'Angola.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la Sig.ra Laura,all'Assemblea Nazionale durante la sua prolusione davanti ai parlamentari riuniti in sessione solenne,in occasione della visita di Stato nella Repubblica dell'Angola. (Foto Francesco Ammendola - Ufficio Stampa e Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

LUANDA (ANGOLA). – L’Angola, uno dei Paesi più ricchi dell’Africa con potenzialità inesplorate, chiama l’Italia: “vogliamo diversificare la nostra economia dal solo petrolio e per questo chiediamo di essere più presente con le sue aziende pubbliche e private”. Parole del presidente della Repubblica d’Angola, Joao Lourenço, che sta facendo ogni sforzo per abbassare il livello di corruzione e facilitare gli investimenti stranieri in molti settori, dall’agro-alimentare alle infrastrutture di base.

E lo ha chiesto a Sergio Mattarella, primo presidente della storia repubblicana a visitare l’Angola, durante un lungo colloquio nel palazzo presidenziale di Luanda, capitale dell’Angola. Una metropoli ricca di contraddizioni divisa pericolosamente tra grattacieli e baraccopoli, dove il costo della vita è altissimo e la sicurezza personale rimane uno dei problemi principali.

Se grandi aziende come Eni, Saipem, Finmeccanica e Cremonini hanno fatto da apripista, oggi il Paese intende smarcarsi dalla dipendenza finanziaria con la Cina che anche qui, come nel resto dell’Africa, è il vero motore dello sviluppo. Per questo oggi a Luanda è stato firmato un accordo tra la Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) e il ministero dell’Economia angolano che interessa agri business, turismo, infrastrutture (con focus sulle infrastrutture sociali della logistica e dei trasporti), energia (con un’attenzione specifica allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili), manifatturiero.

Un accordo che punta alla realizzazione di progetti per un valore complessivo fino a 300 milioni di dollari e che rappresenta un’importante opportunità per le imprese italiane. “Ci sono ampi margini di aumento della collaborazione tra Italia e Angola in diversi settori, oltre che nel campo petrolifero anche per quello agro-alimentare e delle infrastrutture”, ha confermato Mattarella parlando alla stampa e promuovendo il know how delle piccole e medie imprese italiane.

“I rapporti bilaterali sono buoni ma possono essere migliorati. L’Eni ha costruito un suo ruolo negli anni e ci piacerebbe che altre aziende italiane riuscissero ad avere lo stesso ruolo e la stessa presenza che ha l’Eni in Angola”, gli ha fatto eco il presidente Lourenco.

La visita del presidente Mattarella è quindi una missione di sistema per portare l’Italia nel continente africano cercando di ribaltare lo stereotipato concetto dell’Africa come portatrice di problemi nell’Africa delle opportunità. L’Angola è una nazione geograficamente lontana dai tradizionali interessi strategici dell’Italia, ma l’incredibile sviluppo economico a cavallo degli anni 2000 lo ha resa particolarmente appetibile.

Paese ricco di petrolio (circa 1,4 milioni di barili l’anno) e di diamanti (punta all’estrazione di 14 milioni di carati per il 2022), la Repubblica dell’Africa occidentale sta caparbiamente cercando di attrarre investimenti stranieri che possano permettere alla sua economia una crescita omogenea. Il solo petrolio non basta, anche perché il suo prezzo in questi ultimi anni si è praticamente dimezzato.

Per fare questo il presidente Joao Manuel Goncalves Laurenco ha varato un piano quinquennale di investimenti infrastrutturali accompagnato da una serie di misure per favorire l’ingresso di aziende straniere. Tra queste, un programma serrato di privatizzazioni, lotta alla corruzione e semplificazioni. Aperture, anche alla libertà di stampa, lodate da Sergio Mattarella.

(Dell’inviato Fabrizio Finzi/ANSA)

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