Sanremo, non è stata una bella partenza

Non è stata una bella partenza, quella della 69 edizione della canzone italiana. Nonostante il trio di presentatori di altissimo livello, Virginia Raffaele, Claudio Bisio e il direttore Claudio Baglioni, nessuno ha mai realmente saputo tenere il filo conduttore (gioco di parole voluto) della serata.

I 24 artisti sul palco sono stati così la vera attrazione della serata, con performance rischiose e testi ruvidi quali quelli dei “The Zen Circus” e Rancore in coppia con Silvestri. Si è passati attraverso momenti di impasse per un problema alle cuffie in diretta, prima dell’esibizione di una stizzita Patty Pravo.

Dettaglio da non sottovalutare il glamour, con una giacca ai limiti del kitsch per Bisio che i social non hanno perdonato e che ha portato la Raffaele a una goffa gaffe salutando i Casamonica. Punto di rottura della serata gli ospiti: mettiamo l’accento sulla presenza di Favino, come sempre ammagliante e soprattutto su Andrea Bocelli. Quest’ultimo vero mostro sacro della musica italiana, leggenda vivente, che la prossima settimana sbanca il Metropolitan Opera House di NY con 7 date sold out, sceglie di cantare il passato. Ripropone in coppia con Baglioni la sua canzone di esordio al Festival di 25 anni fa e soprattutto duetta con Matteo Bocelli. Esatto, suo figlio ventunenne che delizia le orecchie con un singolo dall’ultimo album in un inglese perfetto e una voce molto superiore a quella dei concorrenti. Matteo vera sorpresa della serata!

Nota di merito  a Paola Turci che nonostante un testo per così dire già visto, è stata elegantissima in un completo bianco e molto appasionata. Cristicchi parolerie poeta non convince, mentre sorprendono poco i Boomdabash nonostante lo spirito allegro del loro pezzo (unico in tutta la serata). Deludono gli Ex Otago, ci si aspettava di più dal gruppo ligure. Promossi invece Nek e la Loredana Nazionale. Quest’ultima nonostante le primavere, si presenta con capelli blu elettrici e gonna corta. Ma, soprattutto, con una voce che ancora rauca e forte convince nonostante il testo.

Insomma tirando le somme della prima puntata, la musica quest’anno non ha convinto, rispetto all’anno passato. Non ci sono testi degni di “Non mi avete fatto niente” di Meta e Moro. Soprattutto questi giovani non hanno la forza dirompente e il coraggio de Lo Stato Sociale. Nessuna voglia di ballare; nessuna, di stupire con vecchie che ballano, poca denuncia sociale. Accorato e ben costruito il monologo di Bisio, che cita i testi di Baglioni per smorzare la polemica sui migranti. La prima serata è sempre la più difficile, vedremo le prossime come evolveranno.

Michele Alberighi (Redazione Madrid)

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