Di Maio non incontrerà la delegazione inviata da Guaidó

ROMA – Matteo Salvini ha detto di sì, Luigi Di Maio, invece, di no. Il vicepremier leghista e quello pentastellato siempre in trincee opposte. Infatti, Salvini riceverá  il prossimo lunedí la Delegazione invicta del presidente ad interim, Juan Guaidò. Di Mayo, invece, non lo fará. Manterrà la posizione espressa dal Movimento 5 Stelle: “nessuna ingerenza” nelle questioni interne del Venezuela. Non solo. Anche netta chiusura ad ogni dialogo con l’Opposizione rappresentata da Juan Guaidó. Quindi, indirettamente e senza mezzi termini, il Movimento 5 Stelle, e il vicepremier Di Maio, si schierano al lato dell’attuale governo.

In una lettera all’Avvenire, il leader grillino, ignorando la netta opposizione del governo a nuove elezioni presidenziali, conferma la linea del “non schieramento”.

“Siamo ben consapevoli che il Venezuela sta attraversando un periodo storico complesso e doloroso – scrive Di Maio – Al riguardo, come sa, è mia piena convinzione che il governo italiano debba evitare ogni ingerenza esterna e come ha già fatto rendersi disponibile come mediatore tra le parti per aiutare il Venezuela a tracciare un percorso comune di legittimazione politica che arrivi attraverso nuove elezioni, libere e monitorate da organismi internazionali. Siano i venezuelani a decidere del loro futuro, in modo pacifico e democratico e soprattutto alle urne”.

Di Maio non spiega, senza elezioni a breve termine, i venezuelani possano decidere il “loro futuro in modo pacificoe democratico e soprattutto alle urne”.

Il presidente ad interim del Venezuela, Juan Guaidó, aveva scritto ai vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Chiedeva un incontro a Roma con la sua delegazione. L’obiettivo? Uno scambio di opinioni sulla transizione che si vive in Venezuela. Guaidó, in particolare, vuole spiegare perché è urgente che in Venezuela si possa andare a elezioni democratiche e, soprattutto, trasparenti, in tempi brevi.

La scelta di scrivere una lettera ai vicepremier è stata dettata dalla decisione dell’Italia di bloccare la dichiarazione unanime dell’Unione Europea che riconosce a Guaidó come presidente “ad interim” con l’incarico di traghettare il paese a nuove elezioni. La decisione del governo Conte, che ha sorpreso il Parlamento venezuelano, ha indignato la nostra comunità che ha rivolto un appello a Sergio Mattarella; appello firmato dalle più autorevoli e maggiori associazioni italiane italo-venezuelane.

Il vicepremier Matteo Salvini ha immediatamente risposto alla richiesta e fissato l’incontro per lunedì. Dopo un primo silenzio, il vicepremier Luigi Di Maio, ha manifestato la volontà di non incontrare la delegazione di Guaidó.

Redazione Madrid

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