Ultimatum Ue sulla Tav. Tria apre. Tensione Lega e M5s

Lavori nel tunnel del Tav.
Lavori nel tunnel del Tav.(ANSA)

TORINO. – Rinunciare alla Tav significa perdere i fondi stanziati. Subito. L’Unione Europea non sembra intenzionata ad attendere le decisioni dell’Italia ancora a lungo. Le risorse “verranno immediatamente ridistribuite” è l’ultimatum della commissaria Ue ai Trasporti Violeta Bulc di fronte allo stallo nel governo italiano, diviso tra l’intenzione di andare avanti della Lega e lo stop convinto dei 5 Stelle.

“Decideremo collegialmente, in modo trasparente e nell’interesse collettivo”, assicura il premier Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia Giovanni Tria travolto dai fischi quando alla Camera, pur senza mai nominare la Torino-Lione, invoca sulle infrastrutture “il tempo di agire e fare”.

La discussione sulle grandi opere e la decisione finale, restano dunque più che mai incerte, complici anche i rapporti tesi più che mai tra Italia e Francia. “Il governo ha deciso collegialmente un metodo di lavoro che per altri cantieri importanti ha portato buoni frutti, perché è il metodo migliore per tutelare gli interessi italiani”, è la posizione ribadita a Beirut dal presidente del Consiglio.

“L’importante è mettersi al tavolo, perché se ognuno va per conto suo poi diventa difficile trovare una sintesi”, fa notare il sottosegretario leghista alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, ma il vicepremier e leader 5 Stelle Luigi Di Maio non sembra aver dubbi: “Troveremo una soluzione come abbiamo sempre fatto”, sostiene, salvo poi ribadire che “quell’opera è uno spreco” e che “con quei soldi si possono fare opere in Italia che connettono ‘italiani con italiani'”.

“Non fare la Tav è da irresponsabili”, sottolinea il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia. Il partito di Silvio Berlusconi ha mantenuto la promessa di bloccare i lavori del Parlamento e ha occupato la Commissione Trasporti di Montecitorio, indossando la pettorina azzurra con la scritta “Sì Tav”.

“Mi domando se Tria in queste ore abbia assunto l’interim ai Trasporti”, dice il forzista Roberto Rosso commentando l’apertura alle grandi opere del ministro dell’Economia. “L’unica soluzione per il rilancio del Paese è che Salvini stacchi la spina ad un esecutivo ormai diviso su tutto”, insiste, mentre il collega di partito Osvaldo Napoli annuncia un esposto sia alla Corte dei Conti che alla Procura sull’eventuale danno erariale causato dai ritardi.

Consegnata nei giorni scorsi a Francia e Unione Europea, l’analisi costi benefici è, intanto, ancora top secret. “Il fantasioso caravanserraglio di cifre e ricostruzioni che appaiono sui giornali è davvero poco aderente alla realtà dei numeri”, si limita a far sapere il ministero dei Trasporti.

“Noi siamo dei pesci, se poi qualcun altro è un colabrodo, questo non lo so”, afferma Marco Ponti, che difende la sua analisi: “Una delle cose meno gradevoli attribuite a me e alla mia squadra è di essere a priori No Tav”.

In un’interrogazione urgente alla Commissione Europea le europarlamentari dem Patrizia Toia, Mercedes Bresso e Isabella De Monte chiedono di rendere pubblico il testo ricevuto. Parla invece di una “vicenda imbarazzante”, il governatore leghista del Veneto, Luca Zaia, mentre dal Piemonte il presidente Pd Sergio Chiamparino accusa l’esecutivo nazionale di “portare all’isolamento il Piemonte e l’intero Paese”.

(di Alessandro Galavotti/ANSA)

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