Roma: “caos rifiuti”, si dimette assessore all’Ambiente

Raccolta rifiuti a Roma.
Raccolta rifiuti a Roma.

ROMA. – Lascia l’assessore all’Ambiente di Roma, Pinuccia Montanari. L’ultimo esponente della giunta Raggi a salutare Palazzo Senatorio si dimette al termine di un acceso scontro su Ama, la municipalizzata dei rifiuti di Roma che attende da tempo l’approvazione del bilancio 2017 da parte del Campidoglio. Un documento su cui azienda e Comune non trovano la quadra e che in giornata viene ‘bocciato’ dall’esecutivo comunale, nonostante la posizione fortemente contraria della Montanari.

“Sono stufa – sbotta la sindaca Virginia Raggi -. Sono dalla parte dei cittadini che hanno perfettamente ragione. È il momento di fare pulizia nel bilancio di Ama e soprattutto nelle strade”. Dopo il no al bilancio dell’Ama, le dimissioni di Montanari sono il passo subito successivo. A suo avviso “la bocciatura del bilancio getta un’azienda che dà lavoro a oltre 11.000 romani in una situazione di precarietà che prelude a procedure fallimentari – dice all’ANSA -. Do la solidarietà ai lavoratori dell’azienda e a tutti quelli che si sono sforzati sino ad ora per costruire e non per distruggere”.

Un allarme condiviso dai rappresentanti dei lavoratori di Ama che paventano un nuovo sciopero nella raccolta dell’immondizia: “Non possono essere i 18 milioni di crediti sui cimiteri capitolini (la partita su cui Campidoglio e vertici di Ama non si trovano d’accordo, ndr) a causare una simile crisi. La gravità dei fatti ci impone di dichiarare lo stato di agitazione della categoria e di arrivare allo sciopero nel caso in cui questo atteggiamento schizofrenico si protraesse”, avvertono i sindacati.

Ad apparire in bilico per tutta la giornata è anche il vertice di Ama, Lorenzo Bagnacani, che però al momento non sembrerebbe orientato a dimettersi. Nella sua ultima giunta, Montanari, è protagonista di un acceso scontro con l’assessore al Bilancio e alle Partecipate Gianni Lemmetti, sostenitore della necessità di rimandare al mittente il bilancio dell’Ama.

Alla fine è la sua linea quella che vince ed è sempre lui a replicare, dopo l’addio, all’ormai ex collega: “Gli allarmismi su Ama sono del tutto infondati e ingiustificati L’azienda resterà pubblica e va verso un risanamento reale, mettendo al centro il servizio ai cittadini. Escludo categoricamente che Ama abbia bisogno di un concordato o di altre procedure concorsuali. Quando è servito abbiamo avuto il coraggio di intraprendere quella strada. Non è il caso di Ama”.

Dall’opposizione piovono critiche. Per il Pd “la sindaca Raggi dovrebbe seguire con coraggio l’esempio dato dalla sua assessora. Aver messo al tappeto l’Ama è una sua decisione irresponsabile”. FdI rincara la dose: “La Montanari doveva essere dimissionata da tempo dalla Raggi per il disastro sui rifiuti e sul verde pubblico ma l’accanimento unito alle guerre interne su Ama ha condotto ad una situazione fuori controllo”.

Di tenore opposto le reazioni nel Movimento 5 Stelle in Comune: nonostante Montanari fosse considerata vicina a Beppe Grillo e portavoce di istanze all’avanguardia sul fronte del riciclo e riuso, il suo operato in città non è stato sempre gradito dalla maggioranza. Anzi. “Ora è il momento di dare risposte ai cittadini: strade pulite e raccolta efficiente”, si sbilancia un eletto pentastellato. La sfida è più che ambiziosa. Al momento le pesanti deleghe all’Ambiente e ai Rifiuti, in attesa di un sostituto, torneranno alla sindaca Virginia Raggi.

(di Paola Lo mele/ANSA)

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