“La Francia non vuole i migranti della SeaWatch”, Salvini riattacca

Migranti a bordo della Sea Watch 3, in vista della costa di Siracusa.
Migranti a bordo della Sea Watch 3, in vista della costa di Siracusa. (ANSA/AP Photo/Salvatore Cavalli)

ROMA. – Ogni giorno si apre un nuovo fronte nello scontro Italia-Francia, che vede in prima linea il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Dopo i controlli sui treni alla frontiera, è la volta dei migranti arrivati sulla Sea Watch, una parte dei quali Parigi si era impegnata ad accogliere; ma ora, accusa il Viminale, “ha cambiato idea: non li vuole più perché sono migranti economici”.

E Salvini annuncia un incontro la settimana prossima con il collega Christophe Castaner: “lo convocherò perché voglio risolvere la situazione”. Il ministro francese replica però seccamente: “non mi faccio convocare” da nessuno. Ed è ancora lite. L’ennesimo ‘siluro’ il Viminale lo sgancia di buon mattino informando sulla posizione francese in merito ai migranti della Sea Watch 3: “prenderanno solo persone che hanno bisogno di protezione e non migranti economici”.

A Catania due settimane fa erano sbarcati 47 naufraghi dalla nave della ong tedesca. La Francia è uno degli 8 Paesi europei che avevano offerto la propria disponibilità per la redistribuzione dei migranti: i 32 adulti si trovano ora nell’hotspot di Messina, mentre i 15 minori sono ospiti di strutture di accoglienza a Catania. Ma tra gli sbarcati non ci sono richiedenti asilo e quindi Parigi ha ritirato la sua offerta.

Il Viminale prende atto pungendo: “anche i francesi non vogliono clandestini”. Rincara poi la dose Salvini con l’irrituale ‘convocazione’: “la prossima settimana incontrerò a Roma il ministro dell’Interno francese. Lo convocherò perché voglio risolvere la situazione, con i no non si va da nessuna parte. Gli chiederò che vengano rimandati in Italia i 15 terroristi che si trovano in Francia”.

Più istituzionale la lettera inviata dal ministro a Castaner per invitarlo ad “un confronto ed un proficuo scambio sui dossier aperti”, sottolineando che Italia e Francia “da sempre condividono solidi rapporti bilaterali, con particolare riferimento ai campi della sicurezza, del terrorismo e dell’immigrazione”. Rapporti che “possono e devono ulteriormente essere sviluppati nell’interesse strategico reciproco”.

Ma Castaner non ci sta. Con l’Italia, spiega, il dialogo “è costante” ma dev’essere “rispettoso”. Quanto alla ‘convocazione’ di Salvini, ironizza, “sono pronto anch’io ad accoglierlo. Penso che le missioni diplomatiche non debbano farsi di nascosto ma in modo ufficiale”.

Non si fa attendere la controreplica del vicepremier: “ovviamente – riconosce – io non voglio né posso convocare nessuno: sarò lieto di ospitare in Italia, il prima possibile, il mio collega francese per discutere e risolvere i problemi”. Sulla Sea Watch 3, intanto, ormeggiata da due settimane nel porto di Catania, lunedì e martedì saliranno tecnici del ministero olandese (la nave batte bandiera ‘orange’) per un’ispezione dopo le diverse anomalie a bordo riscontrate dalla Guardia costiera.

(di Massimo Nesticò/ANSA)