Moda: da Kors scintilla lo spirito di Studio 54

Un momento della sfilata di Kors a New York.
Un momento della sfilata di Kors a New York. (ANSA)

NEW YORK. – La New York di Michael Kors è un melting pot dello stile, una convergenza di teatro, film, ballo e moda. Lo scintillio del leggendario Studio 54 ricreato con la performance live, nel gran finale, di Barry Manilow che canta “Copacabana” con Bella Hadid e Fran Summers. Per celebrare i 35 anni di impegno nel mondo della moda, Michael Kors è tornato al suo primo anno a New York: il magico 1977.

“Tutto avveniva in pochi isolati di Manhattan, tra lo Ziegfield Theatre, Carnegie Hall, la Roseland Ballroom e i ballerini ‘off duty’. Bill Cunningham fotografava la moda di strada. Quell’anno aprì anche Studio 54”, il leggendario locale degli impresari Ian Schrager e Steve Rubell a cui è ispirata la nuova linea autunno 2019 presentata nel maestoso teatro di Cipriani Wall Street davanti a 700 persone, tra cui Kate Hudson, l’influencer Olivia Palermo e la famiglia Douglas al completo: Michael, Catherine Zeta Jones e la figlia Carys.

La passerella, come in un leggendario Capodanno nella discoteca frequentata da Andy Warhol, Truman Capote, Diane von Fustenberg e i Trump (Donald e Ivana), è cosparsa di coriandoli dorati che mettono a dura prova la falcata delle modelle che hai piedi hanno saldali scintillanti con tacco 10. Kors, che in gennaio ha finalizzato l’acquisto di Versace e cambiato ufficialmente il nome in Capri Holdings, ha proposto per il prossimo autunno lusso, romanticismo e tagli di sartoria: la gonna frusciante con l’orlo asimmetrico di organza a fiori viene indossata sotto una giacca di principe di Galles stretta in vita. In testa i cappelli con la veletta da cocktail frutto di una collaborazione con Stephen Jones.

C’è molto patchwork, compreso un cappotto realizzato in eco-pelle: la sfida per i laboratori tessili a cui si rivolge Michael e’ di produrli con materiali naturali e non a base di plastica. Niente abiti da sera formali, ma tanti look per la notte che non finisce mai nei locali che hanno ereditato la fama della leggendaria discoteca negli “swinging west ’50s”, gli isolati di Midtown a ovest di Fifth Avenue dove “la strada era una passerella”: abiti di seta stretch in colori gioiello che agevolano i movimenti e brillano alla luce del night con le paillettes applicate a mano.

Il grande “haute-doors” è andato in scena da Veronica Beard, il brand giovane fondato dalle due cognate Veronica Miele Beard e Veronica Swanson Beard. L’idea – spiegano le due stiliste prima della presentazione da Industria NYC – è di “portare una principessa di Park Avenue nei boschi mixando temi contrastanti”, motivi floreali superfemminili allo scozzese delle giacche da boscaiolo. Grazie alla collaborazione con l’influencer Katie Sturino di @the12ishstyle, da questa collezione le proposte delle due Veroniche saranno per tutte le taglie.

(di Alessandra Baldini/ANSA)

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