Mediobanca: “La moda italiana vale settanta miliardi e dà lavoro”

Manichini con indosso vestiti all'ultima moda.
Manichini con indosso vestiti all'ultima moda.

MILANO. – La moda italiana cresce, seppur a ritmi minori rispetto a prima, e segna un fatturato 2017 di 70,4 miliardi (+4,5%). Dà lavoro a 363.000 addetti (+4%) e rappresenta l’1,3% del Pil. A fare una fotografia al settore è l’area studi di Mediobanca, che ha preso in esame i bilanci di 163 aziende con un fatturato superiore ai 100 milioni.

Alcune hanno partecipato al Fashion annual talk in Piazzetta Cuccia mentre Milano si prepara alla settimana della moda. Furla, dopo aver segnato 499 milioni di ricavi due anni fa, nel 2018 ha fatto ancora un passo avanti, ha anticipato l’a.d Alberto Camerlengo rinviando alla famiglia socia la scelta sulla Borsa. La quotazione è lontana per Golden Goose, ha indicato il ceo del marchio di sneakers Silvio Campara, che ai 500 milioni di fatturato (dai 186 milioni del 2018) punta ad arrivare nel 2022.

Fiducioso si è detto Marco Palmieri, numero uno di Piquadro anche se le proteste dei gilet gialli costringono ormai da molti sabati a tener chiusi i negozi Lancel a Parigi. Le 15 big italiane (quelle con fatturato oltre 900 milioni) brillano per redditività e liquidità le 148 inseguitrici, corrono di più e accorciano le distanze sui profitti. La crescita media annua dei ricavi nel 2013-2017 è del 9,5% contro il 3,5% delle grandi le quali, mentre nel 2013 generavano il 77,7% degli utili aggregati, nel 2017 hanno contribuito ‘solo’ al 56,2%.

A livello generale i profitti cumulati nei cinque anni presi in esame sono stati pari a 15,8 miliardi, in costante aumento con un cifra record nell’ultimo anno di 3,8 miliardi. Le Top15 sono finite sotto la lente del Focus di Mediobanca anche per il confronto coi concorrenti europei dove a dominare sono sempre i francesi i quali, anche grazie ai brand ‘made in Italy’ che hanno collezionato, rappresentano il 30,3% del fatturato aggregato (226,2 miliardi nei cinque anni) dei 43 principali protagonisti del Vecchio Continente.

Tra loro svetta il gigante Lvmh che con 70 marchi si conferma leader per dimensioni con un fatturato 2017 di 42,6 miliardi, seguito a distanza dalla spagnola Inditex-Zara (25,3 miliardi), la tedesco Adidas (21,2 miliardi), la svedese H&M (20,3 miliardi) e l’altra francese, Kering, proprietaria di Gucci e Bottega Veneta (15,5 miliardi). Luxottica (9,2 miliardi) prima tra gli italiani, è al settimo posto, seguita da Prada (3,1 miliardi), quattordicesima.

(di Marcella Merlo/ANSA)

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