Altri ostacoli lungo la frontiera per evitare l’ingresso dell’aiuto umanitario

CARACAS – Il presidente della Repubblica, Nicolás Maduro, insiste nell’affermare che non permetterà l’entrata in Venezuela dell’aiuto umanitario. Ma ha anche assicurato che non schiererà l’esercito per evitare l’ingresso al Paese di medicine e alimenti donati dalle nazioni democratiche che sostengono la legittimità del presidente “ad interim”, Juan Guaidó, proclamato dal Parlamento. E, intanto, blocca le vie d’accesso terrestre al Paese; le uniche vie per le quali possono transitare i camion carichi di medicine e alimenti.

Nel Ponte Internazionale, che unisce San Antonio del Táchira con la vicina Cucuta, oltre all’incremento della presenza della “Guardia Nacional”(la polizia militarizzata del Venezuela) e dell’esercito erano stati disposti due grossi container e un’autobotte per sbarrare la via d’ingresso al Paese. Ora, tra mercoledì e giovedì, anche nel Puente di Las Tienditas, che collega il Paese con la località colombiana di Cucuta, sono stati collocati ostacoli per impedire che possa entrare  l’assistenza umanitaria richiesta da Juan Guaidò. Questa immagine si riproduce practicamente ad ogni via di acceso vicino ai magazzini in cui si deposítanos vía vía che arrivano le medicine e gli alimenti che donati dagli Stati Uniti ed altre nazione.

In occasione della sistemazione dei primi ostacoli lungo le vie d’accesso al Venezuela, il deputato Franklin Duarte aveva affermato:

– Non importa la quantità di container che porranno lungo il ponte internazionale. La marea umana che verrà il 23 febbraio li sposterà perché l’aiuto umanitario entrerà in Venezuela. E’un ordine. E’una decisione del presidente Guaidó, condivisa dal Parlamento e dall’80 per cento dei venezuelani.

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